Guerra Ucraina, Cia (FdI): “Gli aumenti del gas causati dalla speculazione”

È bene che si sappia che il prezzo del gas che paghiamo tutti noi in Europa non è deciso fuori dai suoi confini, da chi lo estrae. La maggior parte dei contratti di fornitura sono stati firmati prima dell’attuale crisi geopolitica e hanno una validità di lungo termine, per cui il costo d’acquisto è stato fissato da tempo.

Quindi il punto non è a quanto lo hanno acquistato le multinazionali, come ad esempio l’Eni, ma a quanto viene poi rivenduto da questo, ai cittadini. Si sa, il prezzo è stabilito in Olanda dove gli speculatori di professione vogliono farci intendere che oggi è determinato dalla guerra in corso tra Russia e Ucraina. È significativo poi che l’azienda italiana Eni, che nei primi sei mesi del 2022 ha aumentato l’utile del 600% (ovvero di 7,39 miliardi), abbia la propria sede legale (per motivi fiscali) proprio in Olanda.

Se pensiamo di affrontare il costo delle bollette, sempre più spaventoso, con continue compensazioni, non ne verremmo più fuori. Dunque il problema non è quante altre risorse dobbiamo recuperare e immettere per calmierare il costo delle bollette, ma come mettere fine alla criminale speculazione. Va messa in discussione la Borsa di Amsterdam dove si determinano i prezzi del gas europeo. Se questo non verrà fatto, l’Europa perderà la sua guerra.

Cons. Claudio Cia – Presidente del Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia

La lettera su “L’Adige” del 04.10.2022:

Esito dell'iniziativa

 

Post pubblicato sulla mia pagina Facebook ufficiale il 04.10.2022.

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