Nei giorni scorsi il generale Jack Keane, ex capo di stato maggiore Usa, in diretta su Fox News ha dichiarato che «Per soli 66 miliardi di dollari, abbiamo trascinato l’Ucraina in una guerra con la Russia». Miliardi messi in campo a partire da febbraio di quest’anno e definiti dallo stesso generale come “investimenti“. E, sempre secondo il generale, si sono rivelati «molto redditizi, perché per relativamente pochi soldi nell’interesse degli Stati Uniti, non degli americani, ma degli ucraini muoiono nella guerra con la Russia». Se lo dicono gli americani c’è da crederci.
Che la guerra in corso abbia più finalità economiche, che la difesa di nobili e condivisibili principi, lo fa intendere Bruno Le Maire, ministro delle Finanze della Francia. Le sue parole lo attestano oltre ogni dubbio e rivelano una grande preoccupazione quando, senza peli sulla lingua, afferma che il conflitto sul territorio ucraino non deve portare a «un dominio economico da parte degli Stati Uniti e a un indebolimento dell’Unione Europea». Definendo, inoltre, inaccettabile che l’America «venda il suo gas naturale liquefatto a un prezzo quattro volte superiore a quello dei suoi produttori». In questo contesto, ha auspicato «un rapporto economico più equilibrato in materia di energia» tra Washington e i Paesi del blocco UE. Secondo i dati di Refinitiv Eikon, la quota di gas liquefatto statunitense fornito all’Europa è aumentata solo a settembre, quasi del 70%.
Tutto ciò per ribadire come al momento la priorità sia quella di fermare l’infame e vigliacca speculazione posta in essere da soggetti senza scrupoli, siano essi privati o istituzioni pubbliche, che puntano ad arricchirsi sulle spalle di impotenti cittadini e imprese alimentando uno scontro senza regole che rischia di portare al collasso l’Europa.
Cons. Claudio Cia – Presidente del Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia
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La lettera su “L’Adige” del 15.10.2022: