Il più grande crimine di guerra è iniziare una guerra, ma non è da meno agire per impedire che questa finisca. Putin sarà anche un macellaio, ma se c’è un macellaio c’è anche chi la carne da macello non la fa certo mancare in questo tragico conflitto. La mia impressione è che a non volere che questa guerra finisca ora siano proprio gli Stati Uniti d’America. Gli unici, tra tutti gli attori diretti o indiretti, a trarne solo vantaggi: geopolitici, militari ed economici e tutto questo senza colpo ferire. I Paesi europei, i soli a rischiare e a pagare un prezzo considerevole assieme all’Ucraina, si sono accodati alla strategia USA. Li hanno seguiti, prima nell’ignorare il conflitto a “bassa” tensione che dal 2014 contrappone il Dombass al resto dell’Ucraina, e ora nel sostenere politiche che alimentano un conflitto che si svolge per procura e che in questa fase ha come vero obiettivo quello di umiliare/ridimensionare (semmai si riesca) la Russia e spingere all’angolo Putin, oltre che riaffermare la presenza americana nella politica estera e di difesa europea. Nell’ambito di questa strategia va letto anche l’annuncio di Biden, scopiazzato poi dai soliti servi sciocchi, di voler portare alle sbarre della Corte dell’Aja lo stesso Putin per crimini di guerra. Paradossale è il fatto che siano proprio gli americani e la Nato a distribuire patenti di stragismo di guerra agli altri. Facile per chi non ha memoria delle stragi e degli orrori commessi nelle innumerevoli guerre intraprese. Ciò non assolve Putin dalle sue responsabilità ma sfata l’idea del nostro candore, che ci siano guerre buone, guerre umane. Proseguendo su questa via, qualcuno dovrebbe anche spiegarci con chi si pensa poi di negoziare l’accordo di Pace. Oppure è proprio quello che non si vuole raggiungere per il momento?
Preoccupa il fatto che ultimamente stia passando l’idea che una guerra nucleare sia possibile. A tale proposito sono indicative la richiesta e la disponibilità della Polonia ad ospitare armi nucleari a ridosso della frontiera con la Russia, la minaccia di un possibile uso di armi atomiche manifestata da Putin e Biden a cui si è unito anche Kim Jong-un nei confronti della Corea del Sud. Altra cosa che non va sottovalutata, è la volontà della Nato di installare nuove strutture militari missilistiche vicino all’Afghanistan, ossia nei pressi della frontiera russa. Pare proprio che si sia perso il contatto con il ricordo della seconda guerra mondiale.
È palese che a questo punto la guerra potrà finire solo quando lo decideranno gli USA, quando avranno raggiunto tutti i loro obiettivi, oppure quando i Paesi europei si mostreranno capaci e uniti nel dire a Biden che è ora di finirla, che non si può più andare avanti così, non si può più fare a meno della diplomazia. Se non mettiamo al centro i nostri interessi europei finiremo tutti in guerra, in una guerra logorante, in una guerra infinita. Biden l’ha già deciso: “Questa guerra sarà lunga“. È questo che vogliamo?
Nessun fuoco si spegne con la benzina, fermiamo questa follia e finiranno pure i massacri. Poi ci sarà anche il tempo per l’etica e la morale.
Cons. Claudio Cia – Presidente del Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia
La lettera su “L’Adige” del 09.04.2022: