Secondo il quotidiano tedesco Bild: “Non ci sono abbastanza navi cisterna GNL nel mondo (ad oggi ne sono disponibili circa 500, già coinvolte in contratti a lungo termine in altre Regioni) perché la Germania possa sostituire il gasdotto russo“. Da qui una crescente paura tra gli esperti che la Germania possa affrontare una gigantesca crisi del gas in inverno. Già ora l’industria tedesca è in grave difficoltà e ciò porterà ad una riduzione del numero di lavoratori ben pagati (che rappresentano la base dell’economia tedesca). Lo stesso Cancelliere Scholz ha invitato i cittadini tedeschi a prepararsi al peggio, al blocco delle forniture di gas da parte della Russia. Così dovranno fare l’Italia e altri Paesi. Nel frattempo la Libia, che avrebbe potuto rappresentare un’opzione, ha gelato le aspettative di tutti tagliando del 25% le esportazioni di gas all’Eni per la gravissima crisi elettrica nel Paese. Contemporaneamente, Turchia e Algeria hanno alzato il prezzo delle forniture di gas all’Europa. Non se ne parla, ma in questi giorni in diversi Paesi si sono tenute impressionanti manifestazioni contro il caro vita e l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità. Insomma, assistiamo impotenti a reazioni a catena non calcolate e improvvise.
Con il freddo del prossimo inverno, la crisi economica sempre più allarmante e l’inflazione oltre le aspettative che riduce gli stipendi come non si vedeva da anni, qualche interrogativo sulla strada intrapresa ce lo dobbiamo pur porre. Forse, bisognerebbe pensare ad un diverso approccio alla crisi internazionale, perché la strada fin qui percorsa è stata un disastro, ha lasciato sul campo migliaia di morti, un deserto di rovine e tensioni sociali dagli esiti imprevedibili.
Io penso che si debba cambiare passo, impegnarsi con tenacia e realismo in una vera mediazione che consenta di perseguire una pace che sia possibile oggi…perché del doman non v’è certezza.
Cons. Claudio Cia – Presidente del Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia
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L’articolo su “L’Adige” dell’11.07.2022: