I piccioni al cimitero: un’offesa per i defunti

Signor direttore, camminando per il cimitero monumentale della città di Trento è sotto gli occhi di tutti il fatto che il colonnato, che corre lungo tutto il perimetro cimiteriale e sotto le cui volte si trovano sepolte innumerevoli persone, è colonizzato da numerosi piccioni che vi bivaccano e nidificano indisturbati.

La loro presenza è ben documentata dal degrado causato dalle loro deiezioni che «decorano» colonnato, cornicioni, pareti, pavimenti, lapidi ed accessori vari. È una colonizzazione che sta trasformando questo luogo sacro in una piccionaia e ciò offende la sensibilità dei vivi che a questa terra hanno affidato quanti hanno abitato la loro esistenza. Vedere questa terra, le lapidi che la ricoprono e i fiori che ricordano la presenza di affetti «sfregiati» da escrementi non è piacevole e suscita rabbia in chi ha fatto di questo luogo una meta che ricorda un vissuto, che esprime un sentimento e che coltiva una speranza.

Tale disagio si è concretizzato con proteste e segnalazioni che uffici e operatori dei servizi funerari ben conoscono. Tuttavia, al di là di incaricare una cooperativa per rimuovere di tanto in tanto questi escrementi, null’altro viene fatto per un intervento risolutivo del problema. Per vedere i nostri cari defunti liberati da questo degrado, non ci rimane che sperare e confidare nella loro resurrezione.

Esito dell'iniziativa

 

Claudio Cia – “l’Adige” – 5 dicembre 2010

 

(pubblicata anche sul “Trentino”)

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