Signor Direttore, da quanto emerge dalla stampa la sensazione è che a Trento la sicurezza dei cittadini non è più un diritto scontato perché, questa, per chi amministra la città non è la priorità. Oggi tutti sanno che i cittadini hanno paura: questa città sembra non appartenere più a loro. Chi la governa trasmette l’idea di non rendersene conto. Il contenimento della spesa e l’uso oculato delle risorse disponibili non avviene riducendo la presenza della polizia locale, ma, a mio avviso, nell’utilizzo più funzionale ed intelligente dei molti agenti impiegati impropriamente a svolgere compiti puramente impiegatizi e altri a fare folclore. Dunque, se si vuole razionalizzare i costi iniziamo a valorizzare meglio questo servizio sfruttando, in primis, la professionalità di quanti sono stati addestrati per garantire la sicurezza della città. Se viene meno la capacità di controllo della stessa, potranno aumentare atti vandalici, criminalità ecc e di conseguenza anche l’insofferenza dei cittadini.
Stante la nuova riorganizzazione della polizia locale, per cui si riducono agenti e pattuglie, il sindaco come giustifica alla città l’acquisto di nuove autovetture, autorizzato di recente, per il corpo della polizia municipale per un valore pari a 66.60000 euro?
Ritengo invece che non abbia senso mantenere delle specialità anacronistiche quale la squadra sciatori della polizia locale, unica in Italia e altro esempio di folclore dispendioso, che a mio avviso non doveva neppure vedere la luce, tanto più che da sempre altre forze di polizia statali presenti sul territorio sono adeguatamente preparate e in grado garantire la sicurezza sul Monte Bondone.
Per quanto riguarda l’accorpamento dei vigili di quartiere, lo ritengo un provvedimento ridicolo perché l’obiettivo non è quello di migliorare l’azione di controllo del territorio, ma semplicemente recuperare risorse. Così facendo si umilia chi chiede e si occupa di sicurezza.
Esito dell'iniziativa
Claudio Cia – “Coriere del Trentino” – 25 settembre 2011
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