Il “Centro sociale Bruno” ha pagato il suo debito con la Provincia?

Per riappropriarsi dell’edificio “ex Dogana” occupato abusivamente dal “Centro sociale Bruno” dal 2007 al 2013, la PAT, o chi per essa, ha ceduto una palazzina in comodato gratuito sita a Piedicastello. È di per se discutibile che l’ente pubblico abbia dovuto scendere a compromessi per riappropriarsi di spazi propri ma è ancor più sconcertante che ai leader storici del centro sia stato perfino staccato un assegno di diverse migliaia di euro per affrontare spese per il recupero dell’area concessa, da restituirsi in 5 anni per un minimo di 2 mila euro l’anno indipendentemente dal contratto di comodato precario. Non vanno poi dimenticati i 467 mila euro di debito presentato dalla Provincia agli stessi responsabili del Centro sociale Bruno per l’occupazione abusiva dell’ex Dogana e che allo scrivente non risultano essere mai stati restituiti nonostante i termini di pagamento siano già scaduti da tempo.

Questo contradice e smentisce quanto è riportato sul sito ufficiale del Centro Sociale Bruno dove si legge: “Abbiamo sempre autofinanziato i nostri spazi, senza mai trarne un lucro privato e senza mai ricevere soldi pubblici.” Sempre su questo sito a calce della loro storia è scritto “Continueremo il nostro cammino trasparenti, allegri…”. Allegri sicuramente, trasparenti un po’ meno, così almeno pare. Volendo riconoscere ai rappresentanti del Centro un credito di fiducia ci si aspetta che prima o poi il debito, il prestito di denaro pubblico e il suo utilizzo trovino spazio anche sul loro web.

Premesso quanto sopra, si interroga il Presidente della Provincia autonoma di Trento per sapere:

  • se può documentare a quanto ammonta il contributo che la PAT, o chi per essa, ha elargito fino ad oggi al Centro Sociale Bruno, a chi è stato intestato (ragione sociale o altro) e qual è la causale che ha accompagnato tale finanziamento;
  • se la PAT, o chi per essa, è in possesso di copia delle fatture relative agli interventi svolti  e pagati con tale finanziamento;
  • se può quantificare a quanto ammonta la cifra fino ad oggi restituita dal prestito elargito al Centro Sociale Bruno;
  • se può indicare qual è la cifra restituita fino ad oggi del debito di 467 mila euro presentato dalla Provincia ai responsabili del Centro sociale Bruno;
  •  se può indicare l’ammontare degli interessi di mora maturati fino ad oggi dal mancato pagamento del debito;
  • se può indicare come intende procedere la Provincia qualora i debiti non venissero saldati.

A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.

Esito dell'iniziativa

 

Interrogazione a risposta scritta depositata in data 1 luglio 2015. L’iter sul sito del Consiglio provinciale: interrogazione n. 1756/XV

 

Risposta sollecitata in ottobre 2015, dicembre 2015, e gennaio, febbraio e marzo 2016.

 

Qui il sollecito di febbraio 2016: sollecito interrogazioni

 

Risposta finalmente ricevuta in data 24 marzo 2016: risposta interrogazione 1756 – contributi Centro Bruno

 

 

 

 

L’articolo su “La Voce del Trentino”: Tutti i debiti mai pagati del “Centro Bruno”

 

L’articolo su “Secolo Trentino”: Claudio Cia e i debiti del centro sociale Bruno

 

 

 

Un interessante promemoria dal “Trentino” del 3 dicembre 2006 di come tutto iniziò: Chiediamo al Comune di ottenere l’ex dogana in comodato gratuito

 

“La Tana fu a lungo un caso politico. All’inizio il Comune contribuiva a pagare metà affitto, sancito da una determina dell’estate 2003 con la quale la giunta Pacher s’impegnava a versare 3500 Euro all’associazione «Los Quinchos». Un fondo elargito discrezionalmente dagli «ausili finanziari». Il centrodestra insorse.”

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