Il Natale di chi ha perso la persona amata per una vita

Si sa che per la Chiesa la Pasqua è in assoluto la ricorrenza religiosa più importante, invece per la gente – credenti e non – la più vissuta e partecipata è la festività del Natale perché nonostante la secolarizzazione della nostra società l’immagine del presepe, di  quella capanna  piena di tenerezza e mistero,  mantiene ancora il fascino e la forza di riunire le famiglie, suscitare ricordi, rimarcare nostalgie. 

Tante sono le persone che trascorrono questo evento in serenità ma tante sono anche quelle che a Natale ricordano la perdita della persona amata per una vita, che ha camminato assieme fianco a fianco, costruito una famiglia, cresciuto i figli, partecipato gioie e dolori, speranze e delusioni. Manca da morire la sua presenza, la sua confidenza e la sua complicità nell’affrontare la quotidianità della vita.

Il Natale ravviva ricordi pieni di felici aneddoti che però infieriscono sul senso di solitudine vissuta nel presente rimarcandone la nostalgia. Nel loro presepe ora manca una figura importante, forse la più importante; è vero che ci sono i figli ma sono come i re magi: vengono, lasciano i loro doni ma poi ripartono e tornano alle loro famiglie perché è nella natura delle cose che cosi avvenga. Sono aquiloni che il tempo, come un vento, allontana lasciando il silenzio.

A queste famiglie va il mio pensiero e il mio augurio, pur consapevole che questo non alleggerirà il loro fardello di sofferenza, difficile da sopportare, che limita e opprime la capacità di sorridere e far festa in questo Natale.

Buon Natale a tutti!

Claudio Cia

Esito dell'iniziativa

 

Lettera inviata ai quotidiani locali il 19 dicembre 2014.

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