E’ uno dei tanti Mohammed che popolano la nostra città il “povero cristo” che da circa tre mesi sta bivaccando sul pianerottolo, al primo piano, della scala d’emergenza in metallo all’esterno dell’ex Cassa Malati con vista sul giardino di Piazza Venezia e a poca distanza dai mercatini di Natale di Piazza Fiera.
Mentre durante il giorno è impegnato a racimolare qualche spicciolo, alla sera “rincasa” per trascorrere la notte all’addiaccio protetto da sacco a pelo, qualche coperta, tre ombrelli e sacchi di nylon per proteggersi quando piove. E’ in Trentino dal 2000 dove ha lavorato nel settore dell’edilizia. Come Tanti è senza lavoro impegnato in espedienti per poter vivere onestamente, ci tiene lui a sottolineare; il suo vivere risulta molto incerto e problematico anche per il fatto di ritrovarsi con permesso di soggiorno scaduto e senza fissa dimora.
Il perdurare di questo disagio depone per un futuro senza prospettive di integrazione che ti faccia sentire ed essere percepito un essere umano.
Ho la sensazione che la politica sia più preoccupata a minimizzare e a costringere questi sventurati a traslocare il loro disagio da un luogo all’altro della città, possibilmente restando ben nascosti agli occhi della gente, piuttosto che porre i presupposti per un’azione che induca, quanti non hanno prospettive, a rientrare nel proprio paese d’origine o a cercare di ricostruirsi una vita dignitosa là dove ci sono i presupposti. Per ora non mi resta che augurare anche a lui Buon Natale.
Claudio Cia