Sono ormai decenni che gli abitanti di via Lavisotto convivono con il rumore assordante dei numerosi convogli ferroviari (circa 150 al giorno) che transitano a pochi metri dalle loro case. In mille modi si sono attivati per migliorare le condizioni di vita nel quartiere rivolgendosi alle autorità, e innumerevoli sono state le promesse ricevute. A loro è sempre stato detto che il problema avrebbe ricevuto adeguata attenzione dalla politica e che sarebbero state individuate le soluzioni per migliorare la vita dei residenti. Dopo tante rassicurazioni, finite nel nulla, nei cittadini prevale la sensazione di non essere considerati titolari di diritti, ma solo esclusivamente contribuenti.
Oltre a sentirsi ignorati, i cittadini di via Lavisotto si sentono anche beffati. Nel progetto preliminare del 2000 sugli interventi prioritari da porre in essere per ridurre l’impatto acustico generato dalla linea ferroviaria, alla zona di Cristo Re era stata attribuita la quinta posizione, quindi teoricamente prossima ad essere interessata ad interventi riparatori. Con la revisione dell’ordine delle priorità dell’aprile del 2011 inspiegabilmente questo quartiere dalla quinta posizione si è ritrovato estromesso dall’agenda dei lavori da fare e relativi finanziamenti da programmare. Si è visto scavalcato da zone che cronologicamente risultavano posteriori se non addirittura classificate al ventiseiesimo posto. Più che una revisione questa è un’inversione, che ha provocato e provoca pesanti disagi ai cittadini che abitano questo rione, con il suo asilo nido, la scuola materna, le scuole elementari e gli impianti sportivi.
Proprio mentre i cittadini aspettano gli interventi dovuti, lungo i binari nei pressi di via Monte Baldo, a fianco della centrale elettrica, sono da poco iniziati i lavori per la posa di barriere antirumore. Ai cittadini non è però sfuggito il fatto che proseguendo per qualche decina di metri, questi lavori andranno ad interessare nientemeno che il quartiere inanimato “Le Albere”, dove si trovano gli animali impagliati del Muse, i 250 appartamenti invenduti e la nuova sede dell’ISA ancora disabitata: non mi risulta che ci siano state proteste per i rumori proveniente dalla ferrovia. Viene da chiedersi qual è il concetto di priorità dell’Amministrazione!
Eppure il quartiere di lusso pare che non dovrà attendere decenni per ripararsi dai rumori irritanti dei convogli che sfrecciano lungo i binari. Al contrario non sarà così per gli abitanti di via Lavisotto, probabilmente ritenuti cittadini di “serie B”, che dovranno ancora protestare, attendere e sperare in un atto di giustizia che mai arriva.
Quando si confonde un proprio diritto con un favore, quando le scelte vengono fatte per interessi di pochi, allora si perde il senso della nostra autonomia e quello della democrazia.
Premesso quanto sopra si interroga il Signor Sindaco per sapere:
- come intenda muoversi per dare un chiaro segnale di attenzione agli abitanti di questo territorio;
- se non ritenga doveroso e urgente intervenire affinché in tempi celeri vengano adottati i necessari provvedimenti che permettano il ripristino di un’accettabile condizione di vivibilità, attualmente non garantita;
- se non ritenga discriminatorio il fatto che, mentre si stanno approntando interventi contro il rumore a beneficio di un quartiere di recente costruzione e praticamente privo di abitanti, ai cittadini di via Lavisotto che da alcuni decenni stanno chiedendo e attendendo invano interventi a tutela della loro salute, sia negata una soluzione che risponda alle loro attese.