La competenza per l’assegno regionale al nucleo famigliare che fino al 31 dicembre 2017 veniva calcolato ed erogato attingendo agli appositi fondi regionali, dal 1° gennaio passa alla Provincia a seguito dell’istituzione dell’assegno unico, strumento di razionalizzazione dei vari benefit esistenti, per rispondere ai bisogni espressi dalle persone e delle famiglie residenti sul nostro territorio.
Ciò che però cambia per l’assegno al nucleo famigliare è la modalità con cui viene riconosciuto; se prima veniva calcolato sulla base di una semplice tabella reddituale del nucleo famigliare ora a determinarne il diritto è l’indicatore ICEF che prende in considerazione i redditi, il patrimonio mobiliare e immobiliare, alcuni oneri detraibili e deducibili, nonché altre indennità e rendite relative ad ogni singolo membro della famiglia, compresi i minori e i conviventi senza legami di parentela.
Succede che ora con i nuovi criteri di calcolo e le modalità di attuazione dell’assegno unico, a famiglie che nonostante non abbiano mutato il proprio reddito rispetto al passato, ma che hanno la proprietà di un appartamento, magari gravato da un mutuo da pagare, non è più riconosciuto l’assegno regionale al nucleo famigliare che prima invece era loro garantito.
A questo punto sorge spontanea una domanda, ma a quante delle famiglie che nel 2017 era stato riconosciuto l’assegno regionale al nucleo famigliare, oggi è stato stato invece negato applicando i nuovi criteri di calcolo e le modalità di attuazione del tanto assonnato assegno unico? Ho paura che dalla risposta ne uscirebbe l’ennesimo imbroglio della politica ai danni della famiglia trentina bisognosa.
Cons. Claudio Cia