I tumori dell’endometrio rappresentano la quasi totalità dei tumori che colpiscono il corpo dell’utero, con circa 8.300 nuovi casi all’anno in Italia, interessando soprattutto le donne tra i 50 e i 70 anni.
Gli ultimi dati disponibili (report 2020 riferito agli anni 2013-2016) ci dicono che in Trentino il 5,2% del totale dei tumori, riguarderebbe il corpo dell’utero. Tra i tumori del corpo dell’utero, sempre in Trentino, il carcinoma endometriale rappresenta il 78,4%.
È risaputo che la mancata diagnosi e il mancato trattamento precoce delle neoplasie reca grave pregiudizio alla prognosi della stessa malattia. Rispetto al 2019 (prima dell’emergenza Covid-19), negli anni a seguire i pazienti presi in carico in Trentino per problemi oncologici sono stati meno per quasi tutte le tipologie di tumore… e non è certo perché è migliorata la qualità dell’aria e dell’acqua. Forse perché da parte dei pazienti è prevalsa una scarsa attenzione alla prevenzione e ai sintomi premonitori, veri e propri campanelli d’allarme della malattia, ma anche a causa di una medicina territoriale in grande carenza di professionisti e di risorse. Ad esempio, sempre in Provincia di Trento, nel 2019 la diagnosi di tumore maligno all’utero con classe di priorità A ha interessato 114 persone, mentre nel 2021 solamente 60, e di queste solo il 73% ha ricevuto le cure entro i tempi massimi di attesa.
A proposito di risorse, è bene invece ricordare che dal 2010 al 2019 abbiamo assistito ad un definanziamento del Sistema Sanitario Nazionale pari a 37 miliardi di euro. Tagli che si sono fatti sentire ovunque, anche in Trentino che gode di un’Autonomia speciale dove la sanità è competenza primaria dell’Istituzione provinciale. Anche noi abbiamo dovuto compartecipare al contenimento della spesa pubblica a beneficio del bilancio nazionale.
A partire da queste considerazioni, è importante che il nostro sistema sanitario da subito venga preparato e organizzato per rispondere con prontezza e flessibilità alle potenziali nuove sfide senza andare ad intaccare l’andamento dei reparti ospedalieri e della sanità territoriale, in particolar modo le realtà dedicate ai pazienti oncologici.
È dunque necessario che si superi il continuo stato di emergenza e che le misure di contrasto al Covid-19 divengano strutturali. Come evidenziano i dati sui pazienti oncologici, ciò passa anche e soprattutto da un potenziamento della sanità territoriale perché diventi davvero accessibile e vicina ai cittadini nella prevenzione o nella cura della malattia. Dovere della politica è investire maggiormente e con convinzione sugli ospedali di valle e sulla medicina territorialenella prevenzione e nella lotta ai tumori, valorizzando appieno tutte le istituzioni e i professionisti, a prescindere dall’essere espressioni del pubblico o del privato, senza alcun pregiudizio. Dovere della politica è anche mettersi in ascolto, riconoscere e sostenere con convinzione momenti formativi come questo, dove scienza ed esperienza si incontrano per condividere la loro fatica nell’individuare e indicare un approccio terapeutico che sia umano e in grado di portare speranza ai pazienti. L’umanizzazione, la competenza e la passione devono guidare la sanità di oggi e del futuro.
Cons. Claudio Cia – Presidente del Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia