IMU: anziani usati come bancomat!

L’IMU, tassa iniqua perché colpisce sogni e sacrifici di molta gente, momentaneamente “parcheggiata” per la prima casa, non smette di far paura. Infatti, se di per sé è una tassa ingiusta, risulta essere anche crudele quando infierisce sui tanti anziani spesso non autosufficienti che, ricoverati permanentemente in una struttura assistenziale (RSA, ecc…), si ritrovano la loro “vera” prima casa tassata come seconda perché risultano residenti nella struttura assistenziale che li accudisce!

Per questi immobili la prima rata IMU andrà pagata entro giugno, senza alcuna esenzione.

Ci sono molte situazioni in cui l’anziano è costretto ad affittare il proprio immobile per poter pagare la retta della RSA in quanto la sola pensione non è sufficiente a garantire la copertura della spesa.

È il caso di un’anziana di 87anni, ospite di una RSA, proprietaria di un appartamento (rendita catastale 511,29) e con CUD di 10.509,59 euro (lordi) che per potersi pagare la retta di 17.887,50 euro (effettivamente pagati nel 2012) ha dovuto affittarlo e ora è anche costretta a sostenere un’ulteriore spesa di 672 euro per il pagamento dell’IMU quando, per uno stesso appartamento nel medesimo condominio (uguale metratura e rendita catastale) ma considerato “prima casa”, altri proprietari versano solamente 158 euro!

Questo è un problema che riguarda tantissimi anziani ospiti delle RSA che non possono certo essere paragonati ai proprietari di effettive seconde case! La percezione è quella di una politica che ha fatto dell’anziano un bancomat da cui pescare a piene mani perché non si lamentano né protestano.

Appare evidente che ci troviamo di fronte ad una vera e propria ingiustizia.

Premesso quanto sopra si chiede al Signor Sindaco di sapere:

  • se quest’Amministrazione può farsi carico di questo problema trovando almeno parzialmente una soluzione immediata a quest’ingiustizia, facendo in modo che la prima casa degli “ospiti” ricoverati nelle RSA non venga equiparata ad una “seconda casa” ma considerata a tutti gli effetti la loro “vera” prima casa e quindi esente dal pagamento dell’IMU.

 

PS: si allegano relativo CUD, retta di ricovero della RSA e rate IMU.

CUD 2013

retta RSA

rate IMU

 

Su “l’Adige” è stata pubblicata la lettera di Mirella Tommasi, dal titolo “Assurdo pagare l’IMU per chi è in casa di riposo”:

 

Un’altra lettera sullo stesso argomento di Cristina Sardagna, dal titolo “Se lo Stato si approfitta degli anziani indifesi”:

Esito dell'iniziativa

 

Ha risposto l’assessore Condini… in breve lui non sa cosa farci, e mi consiglia di rivolgermi al Parlamento…

 

 

Allegati:

 

La risposta dell’assessore: IMU, anziani usati come bancomat

 

 

 

 

 

 

Ne parla “l’Adige online”: Cia: “IMU, anziani usati come bancomat”

 

 

I documenti citati: CUD, retta di ricovero della RSA e rate IMU

 

CUD 2013

 

retta RSA

 

rate IMU

 

 

 

 

Altre informazioni sull’IMU sulla pagina di Trentino riscossioni, in breve:

 

Il decreto legge n. 54 del 21 maggio 2013 ha sospeso il pagamento dell’acconto in attesa di una riforma complessiva dell’imposizione fiscale sugli immobili. In caso di mancata riforma dell’imposta municipale entro il 31 agosto 2013 l’acconto dovra’ essere versato entro il 16 settembre 2013.

 

Gli immobili per cui è sospeso il pagamento del 17 giugno 2013 sono:

 

  • abitazione principale e relative pertinenze ad eccezione dei fabbricati accatastati nella categoria catastale A/1, A/8, A/9;
  • unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari;
  • alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica, comunque denominati, aventi le stesse finalità degli IACP.

 

Sono inoltre sospese dal pagamento dell’acconto, se deliberata l’assimilazione all’abitazione principale nel regolamento comunale, le seguenti tipologie:

  • unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata;
  • unità immobiliare ad uso abitativo e la relativa pertinenza, posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto da cittadini italiani non residenti nel territorio dello stato (AIRE) a condizioni che l’unità immobiliare non risulti locata.

 

 

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