Signor Direttore,
nel progettare e pianificare lavori di viabilità gli obiettivi a cui si dovrebbe sempre tendere sono: razionalizzare e migliorare il transito dei mezzi di trasporto, garantire sicurezza ai pedoni e contenere gli effetti negativi quali appunto l’inquinamento acustico, atmosferico ed ambientale. Non sempre però ci si azzecca!
Il risultato dei lavori recentemente eseguiti a Trento tra i due incroci su Piazza Raffaello Sanzio (costo dell’opera 900 mila euro) non si possono certo definire adeguati se gli obiettivi erano quelli di rendere più funzionale l’uso del tratto di carreggiata di cui sopra. Disadatto, inidoneo, negativo, inopportuno, deleterio, inadeguato, nocivo, dannoso sono solo alcuni degli aggettivi usati dai molti cittadini che mi hanno contattato, perché Consigliere comunale, per descrivere il risultato dei lavori di risistemazione della piazza e di installazione dei nuovi impianti semaforici.
In una qualsiasi giornata e ad una qualsiasi ora chiunque sia costretto a transitare su questa piazza non può fare a meno di notare il blocco stradale che interessa in particolar modo Via Bernardo Clesio fino a Via Venezia e, nelle ore di punta, fino addirittura a Via Fiume per non parlare poi di Via Venezia, Via della Cervara e Via della Saluga.
I disagi sono poi anche documentati dal portafoglio delle persone che, dovendo prendere un taxi, si trovano nella necessità di attraversare questa piazza: ad esempio un’anziana signora, che spesso verso le ore 18.00 lo usa nel tragitto “Ospedale S. Chiara – piazza Largo Sauro”, mi ha fatto presente come mentre prima dei lavori sopra indicati pagava circa sei/sette euro per la corsa oggi, per la stessa, ne paga dodici.
Le criticità evidenziate e a più voci denunciate pare depongano per un esito fallimentare dell’opera.