Per il prossimo anno scolastico che ha inizio il 10 settembre, in 21 scuole trentine verranno attivati dei percorsi – rivolti sia ai docenti, sia agli studenti – dedicati alla relazione di genere, alla lotta agli stereotipi e alle discriminazioni basate sul genere.
Posto che si è più volte evidenziato come si tenti a livello politico di aprire le scuole all’ideologia del gender e come questa ideologia venga mascherata con il pretesto della lotta al bullismo e alla violenza di genere, mi sento in dovere di fornire due semplici informazioni a tutti i genitori che assistono con preoccupazione al dilagare del fenomeno:
- il diritto di priorità nella scelta di educazione da impartire ai propri figli spetta ai genitori, ed è garantito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (art. 26);
- il diritto dei genitori ad educare i propri figli è riconosciuto dalla Costituzione Italiana (art.30).
Sulla base dei due pilastri giuridici, i genitori che desiderano opporsi ai percorsi sopra elencati possono compilare una lettera di richiesta di consenso informato da depositare e far protocollare in segreteria o, in alternativa, recapitare la stessa tramite raccomandata AR: è l’unico strumento azionabile per poter esonerare in un secondo momento i propri figli dalla propaganda gender.
Civica Trentina mette a disposizione un numero (0461227407) e la e-mail civicatrentina@consiglio.provincia.tn.it per le famiglie che desiderano chiarimenti sulle iniziative nelle scuole in tema di gender, identità sessuale ed educazione all’affettività.
Siamo di fronte ad un cambiamento antropologico epocale spinto da teorie totalmente disumane e scollegate dalla realtà. Spetta a noi tutti vigilare e denunciare ciò che riteniamo sbagliato, senza isterismi ma con fermezza. Per quanto attiene alla mia persona, non mi rassegno all’idea che qualcuno mi espropri del diritto e dovere di essere genitore. E non consento al politico di turno – chiunque esso sia – di decidere sull’educazione da trasmettere ai miei figli.