Intervento finale sulla legge finanziaria

Signor Presidente, prima di fare la mia “dichiarazione di voto” sulla Legge collegata alla manovra di bilancio provinciale 2017, desidero intervenire per fatto personale su quanto accaduto nella seduta di martedì 20 dicembre ed implicazioni successive. Il mio è un sommesso ma deciso richiamo al rispetto delle istituzioni, ed in particolare all’aula consiliare.

A seguito del mio duro intervento del 20 dicembre, avvenuto in quest’aula ed espresso nel pieno del mio mandato popolare, l’intera Giunta si è per protesta allontanata dalla stessa. Vede signor Presidente, io non pretendo, ci mancherebbe, di essere condiviso in quello che esprimo. La politica è fatta di posizioni che possono legittimamente, questo è l’ossigeno del confronto, trovare approvazione o meno. Ma noi siamo qui prima di tutto tenuti al massimo rispetto delle istituzioni e come tali pretendo che ogni consigliere rappresenti questa aula con la dignità necessaria senza per questo dover fingersi debole per ottenere rispetto, benevolenza e approvazione da chi comanda.

Chi stabilisce signor presidente quali sono i limiti del confronto politico e quale sia l’altezza dell’asticella politicamente corretto? Forse Lei, forse la maggioranza, forse un partito, forse un Assessore? Non ci sto a ricevere lezione di democrazia e rispetto da chi si nasconde dietro al purismo dialettico. I migliori maestri, signor Presidente, sono quelli che ti indicano dove guardare, ma non ti dicono cosa vedere. Chi osa insegnare a me come, quando e che valore dare alla “vox populi” sappia prima di tutto ascoltare anche le “voci da bar”, le meno considerate. Scoprirà che può imparare anche da queste più di quanto non creda.

E se le “voci da bar” non bastassero, non fossero sufficientemente degne di attenzione, invito ad un recupero della memoria e a ritenere significativo almeno quello che nel 2006 ebbe a dire il Difensore civico: «Per l’esperienza che ho – spiegava – se nei piccoli comuni del Trentino non hai legami parentali o di amicizia con chi ha il potere, hai dei problemi. Non lo dico in base a rari casi, mi è capitato spesso di avere a che fare con situazioni simili».

Sempre nella stessa seduta del 20 è accaduto che anche nel corso dell’intervento del cons. Kaswalder il suo stesso gruppo lo abbia provocatoriamente abbandonato lasciando i banchi, vantandosi di uno scempio istituzionale volgare anche sul piano personale ancorché già replicato qualche mese fa.

Sono stato invitato dal presidente Rossi a “vergognarmi” per aver riportato quello che la stragrande maggioranza dei trentini pensa circa la gestione della la cosa pubblica. Bene, io lo invito a guardare in casa propria e scoprirà i tanti motivi per cui a doversi vergognare sono altri. E’ anche successo qualche settimana fa che un disegno di legge della collega Bottamedi sull’alcolismo fosse arrogantemente cassato in sede di commissione e non ammesso alla discussione reo di appartenere al pensiero diverso, al pensiero altro.

Vede signor Presidente, sto imparando a mie spese che nella vita, in particolar modo in politica, si incontrano tante maschere e pochi volti. La prego dunque, quale garante dell’Assemblea, di vigilare perché questa Aula non si trasformi in una palestra di protagonisti dell’assurdo nel quale la dinamica di problemi interni ai Partiti o l’esercizio distorto ed arrogante dell’appartenenza alla maggioranza ridicolizzi il senso stesso della democrazia e soprattutto del laico e sovrano ruolo dell’Istituzione consiliare.

Detto ciò esprimo il mio voto contrario alla finanziaria non c’erto per le ricadute positive che pur si intravvedono e che si manifesteranno soprattutto a partire dal 2018, anno in cui si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale, ma perché ho l’impressione che l’insieme dell’impianto riveli una metodologia di programmazione della spesa pubblica finalizzata a cercare più il consesso che a porre basi credibili per un rilancio dell’economia capace di infondere fiducia nei Trentini.

Ancora una volta l’azione politica non fa intravvedere un azione capace di creare i presupposti per liberare la spesa pubblica da tutto ciò che è funzionale più alla conservazione del potere che al bene collettivo.

Cons. Claudio Cia

L’articolo sul quotidiano “l’Adige” del 23 dicembre 2016:

Esito dell'iniziativa

 

La dichiarazione di voto sul Bilancio provinciale, nel corso della seduta del 22 dicembre 2016.

 

 

Il video dell’intervento in aula:

 

 

 

 

 

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