La domenica ci sono paesi senza trasporto pubblico

Ci sono paesi del Veneto che chiedono di poter entrare a far parte del Trentino, mentre ci sono popolazioni trentine che la domenica sembrano non appartenere a questa provincia.

Sto parlando delle comunità che abitano i centri urbani che si affacciano sulla strada che conduce verso il passo della Fricca: Vigolo Vattaro, Vattaro, Bosentino, Campregheri, Pian dei Pradi, Centa San Nicolò, ecc.  Dal lunedì al sabato questi paesi sono collegati tra di loro e con il resto del Trentino da un trasporto pubblico -magari insufficiente,  ma esistente-  mentre la domenica e nelle festività nessun collegamento è garantito.

Da ciò ne viene che questi risultano essere giorni critici per gli abitanti di questi paesi. Non hanno alternative,  possono  muoversi esclusivamente con il mezzo proprio  o rimanere a casa chi ne è sprovvisto. Questo toglie credibilità ai proclami di Trentino trasporti che nel suo sito dichiara che «Trentino trasporti intende promuovere e realizzare un sistema di mobilità che assicuri a tutti i cittadini l’accessibilità al servizio, avendo cura di ridurre l’inquinamento ed i fenomeni di impatto ambientale, con l’obiettivo di incrementare l’utilizzo dei servizi di trasporto pubblico rispetto al mezzo privato».

Uno strano modo di incentivare e motivare la gente ad usare il mezzo pubblico!

Un’anomalia, pare dovuta alla carenza di risorse, che impedisce a molte persone di muoversi liberamente sul territorio per partecipare a manifestazioni culturali e ricreative che si svolgono in altri luoghi, per visitare gli ammalati in ospedale, ecc…

E’ una privazione che discrimina e per questo va sanata, costi quel che costi. Se si riescono a trovare risorse per i gruppi bandistici, per le divise degli schutzen, per monitorare gli spostamenti dell’orso, per le fondazioni «fantasma», ecc.. non si capisce perché non si riesca a reperirne per assicurare il trasporto pubblico tutti i giorni della settimana anche agli abitanti di questo territorio.

Ora che sono iniziati i balletti propagandistici per assicurarsi la rielezione alle prossime provinciali, chissà che qualcuno non si preoccupi di dare una risposta anche a questa gente!

Esito dell'iniziativa

 

Lettera inviata ai quotidiani nel dicembre 2013, non ancora pubblicata.

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