Lo spettacolo che il PATT sta mettendo in piazza con foto “d’archivio” relative ai trascorsi passati dei propri membri dimostra che la faida interna al partito è ben lontana dall’essersi conclusa con il congresso che ha riconfermato Franco Panizza come segretario.
Ci troviamo di fronte a persone adulte, con un vissuto politico importante, la cui storia è evidentemente nota a tanti ma soprattutto agli altri membri del partito. Non credo che Panizza possa aver scosso tanto la loro coscienza da indurli ad abiurare il loro passato, emerge piuttosto la propensione a mostrarsi disposti a sottomettersi e a baciare la mano di chi detiene il potere.
Tutto ciò evidenzia quanto Panizza abbia trasformato questo partito in una fabbrica delle “caréghe” dove ciò che emerge e si asseconda è la smania di raggiungere posizioni di forza anziché essere testimoni e promotori di un progetto politico. Un polpettone amalgamato con ogni sorta di “vanzaroti” raccolti qua e la, buono per tutte le stagioni dove non si distinguono i sapori ma è funzionale per riempiere lo stomaco di tutti senza però nutrire.
Di fronte a questa vicenda ritengo personalmente che il problema del PATT non è tanto il trascorso politico di qualche suo membro, ma piuttosto il suo presente, che pare confermare l’aver smarrito la propria identità, ormai appiattito sul Pd, pur di mantenere il potere.
Claudio Cia
L’articolo sul quotidiano “l’Adige” del 18 marzo 2016: