La multa al disabile e i furbetti del comune

Essere disabile non è un buon motivo per non rispettare norme e divieti. E lo sa bene il cittadino disabile che mi ha espresso la sua rabbia per quanto gli è accaduto. In un giorno d’estate, alle 22:30, si è recato ad un bar di Martignano per incontrare e stare con alcuni amici. Non potendo parcheggiare  negli appositi stalli, in quanto non disponibili, ha lasciato la sua vettura occupando parzialmente, per circa dieci minuti, l’adiacente marciapiede. Dopo qualche settimana, presso il suo domicilio, gli è arrivata la notifica dell’avvenuta contravvenzione.

Pur rammaricandosi del blitz furtivo della polizia locale, che ha dimostrato ancora una volta la propria operosità sollecita e diligente nel sanzionare, ha pagato il suo “debito”. Sennonché, successivamente, ha notato e fotografato che ai mezzi del comune  tutto invece pare sia lecito: sostare sul marciapiede, parcheggiare in zona vietata anche per ore, ecc e tutto questo senza un contrassegno che ne giustifichi l’abuso. La polizia locale “ovviamente” non si vede e non interviene. Perché tanto rigore con un disabile e tanta lassità nei confronti dei mezzi della pubblica amministrazione?

Certi blitz notturni della Polizia locale, pur legittimi, in cerca di contravvenzioni da affibbiare poco hanno a che vedere con l’azione di controllo e sicurezza del territorio, anzi contribuiscono ad aumentare il sospetto che ad essa sono affidati prevalentemente compiti con fini di cassa.

Esito dell'iniziativa

 

Fonte:

 

Claudio Cia – “Trentino” – 6 ottobre 2012

 

(pubblicata anche sull’Adige e sul Corriere del Trentino)

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