La politica non deve entrare negli ospedali

Egregio direttore, in questi giorni l’assessore provinciale Rossi ha risposto alle critiche del consigliere comunale Patton che, nei giorni scorsi, nell’esprimere il suo disappunto ha denunciato l’ingerenza politica nella scelta del nuovo primario di ginecologia per l’ospedale di S. Chiara. Fatto che avrebbe portato all’esclusione dell’unico professionista, dott. Maurizio Rosati, che da molti anni sta lavorando sul nostro territorio con grande passione ed elevatissima professionalità. Cosa peraltro certificata delle innumerevoli donne trentine e non, che a tale professionista da anni continuano a rivolgersi per gli svariati problemi di carattere ginecologico. Come altri, anch’io, non intendo entrare nel merito della nomina fatta, ma la protervia con cui l’assessore è intervenuto per difenderla rafforza il sospetto che, al di la della facciata dietro la quale si nasconde, il politico ci ha messo lo zampino. E che questo sia un vizio dei politici lo provano e lo testimoniano anche fatti recenti, come ,ad esempio, la preoccupazione dei docenti universitari che, in queste settimane, rivolgendosi al signor Dellai gli hanno chiesto di non interferire e di non «mettere becco» nelle nomine dei rettori. La gente trentina è stufa e da anni chiede e spera che la politica rimanga fuori dagli ospedali, dalle scuole e dalle chiese, ma sempre più viene ingannata e delusa. Perché dunque meravigliarsi se crede più a Patton che all’assessore?

Esito dell'iniziativa

Claudio Cia – l’Adige 10 ottobre 2010

(pubblicata anche sul Trentino)

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