Da qualche mese assistiamo a strani movimenti che stanno mettendo in subbuglio la vita politica del Trentino con inevitabili riflessi anche sulla Federazione Trentina della Cooperazione che di fatto, nessuno lo evidenzia mai con chiarezza, sono legate a doppio filo con operazioni che hanno condizionato nel bene e nel male l’economia trentina, destando non pochi dubbi sulla loro trasparenza…
E’ in questa cornice che emerge un Dellai in affanno, spiaggiato nel “mare magnum” di Roma, che nelle ultime settimane sta tornando prepotentemente alla ribalta della cronaca locale approfittando di qualunque appiglio gli venga offerto, vuoi per offrire lezioni di politica, vuoi per lanciare anatemi verso chiunque metta in dubbio la bontà del suo operato, vuoi per strigliare il sindaco del capoluogo sul tema sicurezza…
Come nella trilogia del “Signore degli Anelli” sembra lanciare le fasi iniziali della riconquista della “Terra di mezzo”, per costringere alla capitolazione chiunque dovesse mettere in dubbio il suo primato in terra trentina. Consapevole che lontano da Trento il suo potere si affievolisce inesorabilmente, non si rassegna ad uscire di scena e imperiosamente si accinge ad affrontare il congresso dell’UPT per stoppare l’Assessore Tiziano Mellarini e riprendere così le redini del partito, per portarlo poi in dote al PD, operazione che gli assicurerebbe un futuro politico in terra romana oltre il 2018.
E se gli dovesse andar male e perdesse il confronto? Alla Federazione Trentina della Cooperazione sembra che qualcuno sia già all’opera per garantirgli una zattera di salvataggio, magari la presidenza dopo l’era di Schelfi?
Per quanto riguarda Fracalossi pare di capire -usando un termine del vocabolario dellaiano-, che abbia più la missione di “segnaposto”, funzionale al “ritorno del re”, considerato che tra una presidenza in Cassa Centrale Banca e una alla Cassa Rurale di Trento, gli impegni non gli mancherebbero. Già nella giornata di ieri ne abbiamo avuto un “assaggio” con la notizia, poi smentita, delle sue dimissioni da presidente della Cooperazione Trentina, pur lasciando intravedere possibili scelte diverse in futuro evidenziando un ruolo “di transizione”… e il triennio di presidenza Fracalossi scadrebbe proprio nel fatidico 2018.
Forse quest’ultima ipotesi non sarà la più ambita da Dellai, ma gli consentirebbe pur sempre di continuare a controllare e condizionare a suo vantaggio i propri interlocutori. Che stia per andare in scena “Il ritorno del Re”?
L’articolo sul quotidiano “Trentino” del 15 gennaio 2015: