Da diversi anni i titolari di Imprese private con licenza di lavoro-trasporto aereo, particolarmente con l’utilizzo dell’elicottero, lamentano una sorta di “sleale concorrenza” operata da parte del Nucleo Elicotteri della Protezione Civile della Provincia Autonoma di Trento con base all’aeroporto di Mattarello.
Nel passato come al giorno d’oggi, è ormai prassi consolidata svolgere missioni per il trasporto di materiali e persone, dispiegando uomini e mezzi finanziati in toto con risorse pubbliche a condizioni di fatto più favorevoli per il Nucleo Elicotteri della PAT e determinando oggettivamente – in questi termini propri d’un confronto squilibrato – la contrazione o sottrazione di quote di lavoro/mercato a danno dei privati.
Si prospetta con evidenza, un caso di sovrapposizione di competenze e funzioni visto che non paiono giustificabili, fra i compiti tecnico-istituzionali riconducibili alle finalità funzionali di Protezione Civile, il rifornimento di rifugi alpini, trasporto di materiali da costruzione per ristrutturazioni di malghe in quota, trasporto anche a pagamento di persone in occasione di manifestazioni od occasioni particolari in quota.
La Provincia Autonoma di Trento, attraverso suoi Uffici, ha ufficialmente espletato un’azione di “promozione e pubblicizzazione” presso Enti Pubblici in particolare di questi servizi alternativi-concorrenziali espletati dal Nucleo Elicotteri della PAT in alternativa all’offerta privata. Concretamente si è andato delineando e consolidando negli ultimi anni uno scenario dai confusi e incerti confini, nel quale un’attività espletata da un Soggetto pubblico (avvantaggiato quindi in ogni senso) si pone platealmente in concorrenza-contrapposizione con l’attività un soggetto privato (soggetto alle regole e dinamiche del mercato).
Tutto ciò premesso,
il Consiglio della Provincia autonoma di Trento
impegna la Giunta provinciale a:
introdurre le opportune modifiche ed aggiornamenti funzionali al Regolamento d’esercizio del Nucleo Elicotteri della Protezione Civile della PAT al fine di rimuovere definitivamente le succitate e descritte anomalie operative, il tutto ricondotto e improntato con puntualità esclusivamente alle funzioni e missioni istituzionali per le quali il Nucleo Elicotteri Servizio della Protezione Civile del Trentino è stato creato.
Cons. Claudio Cia
Un altro punto di vista
I rifugi alpini, quelli veri, che distano almeno un’ora e mezza di cammino dal fondovalle e non sono raggiunti da nessun tipo di strada carrabile sono delle strutture a fallimento di mercato a cui il Trentino non può rinunciare per le seguenti ragioni:
1) sono l’unico punto di riferimento concreto per gli escursionisti a cui forniscono i servizi di base quali la possibilità di ricovero in caso di cattivo tempo, il primo soccorso, la connesione telefonica e internet, lo smaltimento dei rifiuti in aree dove nessun altro lo sta facendo;
2) senza queste strutture entrerebbe in crisi l’idea stessa di turismo estivo in montagna in Trentino.
La competitività di queste strutture, già oggettivamente quasi impossibile da realizzare, è stata ed è costantemente ostacolata da una burocrazia e da un’inettitudine che, ad ogni livello istituzionale, ritardano e molto spesso impediscono qualsiasi tipo di iniziativa finalizzata al miglioramento delle immobili e delle gestioni (interventi di infrastrutturazione outdoor, promozione turistica della montagna, teleferiche, centrali idroelettriche, incentivazione e approvazione dei progetti di risanamento e ristrutturazione). Se si potesse lavorare in modo efficiente il sostegno da parte dell’ente pubblico sarebbe di sicuro molto meno importante.
Con l’aumento del 50% dei costi degli elicotteri della Pat avvenuto nell’anno 2015 si va a colpire , come capita sempre più spesso, una delle categorie più deboli dell’intero comparto economico. Il costo di 19 € al minuto è inoltre superiore di almeno il 10-20% dei costi di esercizio al minuto di un elicottero Ecureil.
Nel 1959 la provincia di Trento decise di dotarsi di un gruppo di volo di elicotteri per svolgere compiti di trasporto di personale e materiale ai rifugi alpini non dotati di collegamenti con il fondovalle durante il periodo estivo. Non per altri scopi. Ora si vorrebbe addiritura eliminare dai compiti di istituto del Nucleo elicotteri della Pat questo servizio senza per questo ottenere nessun risparmio di denaro dei contribuenti. I costi fissi del Nucleo elicotteri Pat non diminuiranno di sicuro e per quanto riguarda i costi variabili i rifornimenti ai rifugi incidono per circa 40 ore di lavoro all’anno e sono una delle pochissime occasioni che che i piloti hanno di esercitarsi con il gancio baricentrico. Dovranno comunque allenarsi a spostare zavorre a vuoto sopra l’Areoporto Caproni.
Per quanto riguarda la “concorrenza sleale” svolta dal Nucleo elicotteri della Pat nei confronti delle ditte che svolgono lavoro aereo con gli elicotteri è utile ricordare che i rifornimenti ai rifugi alpini effettuati dal Nucleo, se svolti dai privati, sarebbero in totale circa 50.000 € di lavoro aereo. Forse queste aziende dovrebbero interrogarsi sui perchè perdono delle gare di centinaia di migliaia di euro che vengono invece assegnate a ditte fuori provincia e potrebbero anche riflettere sui generosi finanziamenti in conto capitale (300.000 € solo ad un’azienda) che hanno ricevuto negli anni dalla Pat. Facendo leva su elementi pretestuosi in un momento in cui servirebbe invece fare fronte comune di fronte alle difficoltà ottengono l’unico risultato di isolarsi ancora di più. Molto di più di quanto possano immaginare. Vero è che gli elicotteri della Pat sono stati e sono tutt’ora utilizzati molte volte in modo improprio per trasporti a favore di enti e associazioni in situazioni in cui si sarebbero potuti utilizzare trasporti su gomma o in cui l’inerenza di “pubblica utilità” era del tutto assente. Molti interventi sono di supporto ad progetti o iniziative ridicole e inquinanti per l’ambiente (depuratore del Piz Boè, trasporto dei glaciologi per progetti sconclusionati e fuori tempo, supporto a manifestazioni turistiche, finte operazioni di distacco valanghe organizzate per motivi politici, realizzazione in montagna di opere costose e del tutto inutili, ripopolamento di pesci per la pesca nei laghi alpini e si potrebbe andare avanti a lungo). E’ logico che queste attività dovrebbero essere svolte esclusivamente dalle ditte di elicotteri private. O meglio non andrebbero proprio realizzate risparmiando così molti soldi e fatiche dei contribuenti.
La nostra richiesta è quella di mantere in essere la convenzione con i seguenti punti chiave:
Trasporto a monte e a valle dei viveri, dei materiali e delle attrezzature necessari alla gestione ad un prezzo al minuto pari al rimborso dei costi di esercizio effettivo dell’elicottero Ecureuil B3 (così i contribuenti non ci rimetterebbero nemmeno 1 euro su questo servizio);
Trasporto a monte gratuito di tutti i combustibili necessari al rifugio;
Trasporto a valle gratuito delle immodizie;
Trasporto a monte e a valle gratuito di tutti i materiali e le attrezzature necessarie per le manutenzioni ordinarie e straordinarie.
Un cordiale saluto.
Lorenzo Iachelini
Buongiorno sig. Lorenzo,
ringrazio di cuore per il commento, completo e con tanti spunti interessanti.
Il mio lavoro era proprio indirizzato alle iniziative di dubbia utilità pubblica.
I suoi spunti mi danno motivo di puntualizzare meglio alcuni concetti che ha riportato e che condivido,
ringraziandola nuovamente auguro buona giornata,
Claudio Cia
Grazie a lei Sig. Claudio per la pubblicazione. Altri suoi colleghi non mi hanno nemmeno degnato di una risposta. Sono a disposizione per fornire altri elementi a supporto di quanto scritto.
Le auguro buon lavoro.
Lorenzo Iachelini.