Libertà educativa, Cia (FdI): “Finalmente in V Commissione si è sentita anche la voce delle famiglie”

Proseguono le audizioni sul disegno di legge n. 168/XVI di Claudio Cia (FdI) e Luca Guglielmi (Lista Fassa) sulla libertà educativa.

L’avvocato Gianfranco Amato, Presidente dei Giuristi per la vita, ha ricordato che il principio della difesa della prevalenza dei genitori nell’educazione venne introdotto nel 1948 nella Dichiarazione universale dei diritti umani in seguito allo choc provocato dall’impatto della propaganda nazista e stalinista sui ragazzi. Una logica che partiva dal principio che i figli non appartengono ai genitori ma allo Stato. Una costante di tutti gli stati totalitari che non sono scomparsi e comunque anche nella Spagna democratica di questi giorni un Ministro dell’Istruzione ha detto che i figli non appartengono più alla famiglia, ma alla società. Amato ha stigmatizzato quello che ha definito il fenomeno gender nelle scuole e ha ricordato la circolare dell’ex Ministro all’Istruzione Maria Stella Gelmini che sottolineò il diritto/dovere dei genitori di conoscere i contenuti delle offerte formative in particolare quelle delicate come l’educazione sessuale.

L’avvocato Lorenzo Jesurum del Centro studi Livatino ha ritenuto pertinente il testo del disegno di legge, con la Dichiarazione universale dei diritti, con la Carta dei diritti dell’adolescenza dell’Onu e con quella dei diritti fondamentali dell’Unione europea, con la Costituzione e con le principali norme nazionali che prevedono la volontarietà della partecipazione a corsi che riguardano l’educazione affettiva e di genere e la necessità dell’approvazione dei genitori. Sempre secondo l’esponente del Centro Livatino l’accusa che il Ddl va contro la libertà di insegnamento non sta in piedi perché esso esclude solo dall’insegnamento le materie che possono creare dei contrasti, preservando quindi la libertà educativa dei genitori e degli studenti. Quindi la proposta Cia – Guglielmi appare coerente giuridicamente e anche nell’ottica del principio della tutela del minore e di quello di precauzione anche nei confronti di possibili derive ideologiche.

Elena Fruganti dell’Associazione “Esserci per Essere” ha espresso apprezzamento per il Disegno di legge che, ha affermato, mette la Provincia di Trento in una posizione di avanguardia ed è in linea con la ratio della giurisprudenza nazionale e internazionale che riconosce la prevalenza dei genitori nell’esercizio della responsabilità educativa che non può essere delegata alla scuola. Fondamentale, per l’esponente di Esserci per Essere, la distinzione di ruolo contenuto nella proposta Cia – Guglielmi, tra l’attività educativa della scuola e quella della famiglia e quindi della necessità di una autorizzazione preventiva dei genitori sulle attività che non rientrano nei curriculum obbligatori, in particolare quelle che interessano materie sensibili.

Anche la Vicepresidente dell’Associazione di genitori “Articolo 26”, Elisabetta Mazzeschi, condividendolo, ha messo in evidenza la coerenza del Disegno di legge con le principali norme internazionali (a partire dalla Dichiarazione Onu del ’48) e nazionali. La proposta, ha sottolineato, tutela la libertà di insegnamento a partire dal pieno riconoscimento delle scuole paritarie e la responsabilità educativa delle famiglie a partire dalla necessità di un preciso consenso preventivo per i corsi extra-curricolari. L’ottica e la parità di genere, l’educazione affettiva, ha continuato, chiamano in causa pienamente la libertà educativa.

Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo dell’Associazione “Generazione famiglia” ha ricordato una serie di segnalazioni pervenute, negli ultimi anni, all’associazione da parte dei genitori trentini su alcuni corsi sull’identità di genere che miravano, ha affermato, a diffondere l’idea che il genere è un prodotto culturale e non naturale. Esperienze, ha aggiunto, che, come dimostra l’esperienza di alcuni Paesi, sono fallite. Per l’esponente dell’Associazione va riconsegnata la responsabilità e la priorità educativa alle famiglie nei confronti delle quali la scuola deve essere di supporto in modo paritetico delle scelte nel campo dell’educazione. Dalla scuola, ha concluso, devono rimanere fuori la politica e l’indottrinamento ideologico che ha portato anche ragazzi ad effettuare transizioni sessuali delle quali si sono pentiti. Per questo, ha concluso, il del è pienamente condivisibile.

A conclusione del dibattito, il Consigliere Cia ha detto che con gli interventi degli auditi si è sentita anche la voce delle famiglie ed ha aggiunto che la sua preoccupazione sono gli orrori che si possono provocare ai ragazzi.

La Presidente della V Commissione permanente del Consiglio provinciale, ha affermato che in Commissione sono state riportate tutte le posizioni, anche discordanti, e che quindi non si possono definire di propaganda solo alcune valutazioni sul ddl.

Esito dell'iniziativa

Spezzoni del comunicato predisposto dall’Ufficio stampa del Consiglio della Provincia autonoma di Trento sul proseguimento delle audizioni in V Commissione permanente sul Ddl 148/XVI.

 

 

Leggi il testo integrale del comunicato sul sito del Consiglio provinciale:

Prosegue il confronto sul del 148 di Cia e Guglielmi

 

 

 

Guarda l’intervento dell’Avvocato Gianfranco Amato in V Commissione permanente:

Intervento Avv. Gianfranco Amato

 

 

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