Se una coop sociale licenzia per motivi di salute

Signor Direttore,

nell’immaginario comune la cooperativa sociale è percepita come una realtà che nasce, si sviluppa e vive in uno spirito che, oltre al profitto che le permette di darsi un futuro, tra i suoi principali obiettivi ha quello di valorizzare risorse umane ponendo particolare attenzione alla persona svantaggiata mediante il suo inserimento nel mercato del lavoro. Ma non sempre le finalità dichiarate e sperate trovano corrispondenza nella realtà.

Un esempio. Morena, 55 anni e madre di 3 figli/e di cui una deceduta nel 2009 a seguito di incidente stradale, era impegnata in cooperative coinvolte nel “Progettone“. Dopo diversi anni di attività ora per lei non c’è più un posto che le garantisca un reddito e questo non perché sia stata menefreghista, assenteista od altro (mai una lettera di richiamo disciplinare) ma perché problemi di salute ne hanno limitato l’impiego. Verbali della medicina legale hanno attestato l’invalidità al 46% e visite mediche di parte (cooperativa) non hanno potuto che confermarla.

A questo punto la cooperativa l’ha convocata imponendole una scelta: o chiedeva una nuova visita per modificarne il certificato medico togliendo le limitazioni o sarebbe stata licenziata nonostante ci fosse la possibilità di impiegarla in altri ruoli. Un invito pressante e minaccioso per falsare la realtà. Avesse anche voluto assecondare quest’assurda richiesta, i suoi problemi di salute rimanevano comunque invariati per cui lei ha atteso il licenziamento avvenuto il 2 luglio con la seguente causale: “giustificato motivo per aggravamento della salute“. Ora che è priva di retribuzione e con il marito disoccupato, la sua causa è stata affidata al giudizio del tribunale: un’esperienza umiliante che spegne lo sguardo sul futuro per lei che è già stata pesantemente provata dalla vita.

A questo punto mi chiedo che differenza ci sia tra un’azienda qualunque, che ha come unico obiettivo il profitto, e una cooperativa sociale se non che quest’ultima gode di benefici fiscali e importanti contributi di denaro pubblico.

Claudio Cia

 

 

Esito dell'iniziativa

 

Fonte:

 

“l’Adige” – 9 dicembre 2012

 

(pubblicata anche sul Trentino)

 

 

 

TrentoToday riporta il racconto di Morena: Progettone, il racconto di una donna nelle cooperative

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