Il sindacato studentesco UDU con in contributo finanziario dell’Università degli Studi di Trento ha organizzato per il pomeriggio del 10 novembre una conferenza presso il Dipartimento di Giurisprudenza dal titolo: Cannabis – applicazione medica, industriale e ricreativa.
La particolarità di questo evento risiede nel fatto che i due “esperti” invitati a parlare in qualità di relatori sono entrambi a favore della legalizzazione dei cannabinoidi. Il primo è il dott. Gianpaolo Grassi, ricercatore del CRA-CIN di Torino e palese sostenitore della cannabis terapeutica. Il secondo è Carlo Alberto Zaina, avvocato patrocinante in Cassazione e attivamente impegnato in qualità di antiproibizionista.
È innegabile che la Cannabis possa e debba avere uno specifico utilizzo in campo medico per alcune sue proprietà terapeutiche, appare tuttavia grave che l’università trentina si faccia sponsorizzatrice di un evento in cui è assente ogni barlume di contraddittorio e che lascia semmai intravedere il tacito tentativo di indottrinare a senso unico gli studenti verso determinate “idee”.
Ancor più grave appare il fatto che l’incontro si svolga nelle stanze della Facoltà di Giurisprudenza, luogo sommamente autorevole, nato per il nobile studio del diritto, eppure abbandonato ad una deriva ideologica, tendente ad alimentare momenti di tensione.
Premesso quanto sopra, si interroga il Presidente della Giunta provinciale per sapere:
- quale logica abbia spinto e convinto l’Università degli Studi di Trento a finanziare la conferenza;
- quali siano le referenze curricolari degli “esperti” chiamati in qualità di relatori;
- quali siano i costi sostenuti dall’Università nel finanziare l’evento;
- se non intenda d’ora in avanti monitorare con più attenzione gli spostamenti di denaro a favore di eventi e soggetti di dubbia imparzialità.
A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.
Cons. Claudio Cia