Ho letto sul “Trentino” del 10 ottobre, una nota in risposta alla mia interrogazione sulla malga Juribello da parte del neo presidente della Federazione provinciale allevatori Mauro Fezzi, con la quale potrei anche trovarmi d’accordo. Infatti “squadra vincente non si cambia” è un modo di dire che condivido, se non fosse che sembrerebbe un po’ anomala la formazione iniziale della squadra, visto che, come si apprende dall’articolo, sembrerebbe essere composta dalla famiglia del direttore della Federazione che raccogliendo una sfida è riuscita ad avere, così si legge, degli ottimi risultati.
Non voglio assolutamente mettere in discussione l’operato della famiglia, ma in un contesto nel quale aldilà dei risultati ottenuti, nessuno rischia del proprio come accade nel privato dove esiste il rischio d’impresa, potrebbero esserci altre persone che “con perplessità” accetterebbero tale sfida, se ne avessero l’opportunità. Ma purtroppo come spesso accade, certe opportunità vengono riservate a pochi, solitamente agli amici degli amici, in questo caso addirittura alla “famiglia” del Direttore. Non me ne voglia il Presidente della Federazione, ma visto la Sua affermazione “è più difficile trovare bravi pastori e addetti alle attività complesse di una malga come Juribello che persone disponibili a fare il consigliere provinciale” tengo a precisare che i Consiglieri provinciali, vengono scelti dagli elettori fra centinaia di candidati, mentre gli addetti alla malga in questione sembrerebbe siano stati scelti solo da chi ha un diretto interesse!
Mi consenta infine il presidente, un rilievo istituzionale: considerata la veste privatistica della Federazione provinciale allevatori, proprio come da lui ricordato, non compete ad un soggetto privato rispondere a interrogazioni poste al Presidente della Giunta provinciale, semmai sarà questo a chiedere al soggetto interessato le necessarie spiegazioni. Un vecchi adagio dice “Excusatio non petita, accusatio manifesta”.
Claudio Cia
La risposta del presidente della Federazione allevatori alla mia interrogazione, sul quotidiano “Trentino” del 10 ottobre 2015:
La mia replica, pubblicata in forma di lettera – con commento del direttore -, sul quotidiano “Trentino” del 17 ottobre 2015: