“Da qualche settimana il Partito Autonomista Trentino Tirolese ha deciso di voler condurre una campagna elettorale spacciandosi per opposizione, fermo restando che comunque ha governato per sei anni la città di Trento con il Sindaco Alessandro Andreatta, un sostegno che comunque è stato garantito anche per la sua riconferma.” Claudio Cia interviene così in merito alla polemica che è nata a seguito di alcune affermazioni rilasciate da esponenti del PATT su alcuni temi riguardanti Trento.
“È una vergogna – continua Cia – veder muovere sul territorio esponenti del PATT che presentano i problemi del degrado dovuto ai rifiuti urbani come se non fosse colpa loro, che criticano la presenza dei centri sociali come un problema da risolvere anche se loro hanno permesso queste occupazioni.
Claudio Cia entra nel merito dicendo: “Vanno a pavoneggiarsi del fatto che è importante ottenere un buon risultato per imporre le proprie scelte all’interno del Consiglio Comunale, ma voi credete che questi una volta eletti faranno qualcosa di diverso rispetto a quanto fatto fin’ora? Sono persino arrivati in questa folle corsa alla poltrona a chiedere il voto in rumeno! Ma non erano loro il baluardo della trentinità?
“Cercano – afferma il candidato sindaco per il centrodestra – di prendere in tutti i modo in giro l’elettorato usando un’incoerenza mai vista nella storia d’Italia. Se qualcuno non dovesse credere a quanto affermo, si ricordi bene quello che sta facendo il PATT a livello nazionale. Una politica di totale servilismo nei confronti di Matteo Renzi che vuole distruggere la nostra autonomia.”
La soluzione che propone Claudio Cia agli abitanti di Trento è semplice: “Possiamo salvarci solamente smettendo di credere che dare il voto a questi presunti difensori della trentinità sia l’unica soluzione per risolvere i problemi di Trento. Sono falsi, si presentano agli incontri con la cittadinanza mettendo la maschera dell’esponente dell’opposizione quando in realtà sono coautori dell’umiliazione della città. Diciamo no a queste commedie e pensiamo alla politica come a un qualcosa che sia sano e legato soprattutto al concetto di coerenza.”