L’appello di Cia: «Non si svuoti la Regione. Togliere competenze senza ridefinire il ruolo della Regione mina ciò che da valore alla nostra Autonomia».

Di fronte agli strappi sui segretari comunali, l’assessore regionale Claudio Cia invita a non svuotare la Regione. «È la nostra casa comune, non possiamo continuare a togliere competenze» avverte. E Fugatti risponde a Kompatscher: «Metodi diversi? Noi teniamo i nostri».

«Oggi la Regione appare sempre di più come un’istituzione dove gli attori sembrano vivere come dei separati in casa. Ma la Regione è la nostra casa comune, ne dobbiamo essere convinti tutti». Claudio Cia cerca di ricucire gli strappi. Le polemiche seguite alla norma sui segretari comunali trentini e soprattutto la presa di distanza del presidente altoatesino Arno Kompatscher su metodo e merito della vicenda («La gestione degli enti locali passi alle due Province» aveva detto il Landeshauptmann, parlando di «visioni diverse» tra Trento e Bolzano) hanno lasciato solchi profondi. Ma l’assessore regionale agli enti locali invita tutti «deporre le armi» per tornare a più miti consigli. Senza tacere però le difficoltà attuali di un ente che negli anni si è progressivamente svuotato di competenze e di prospettive.

«La Regione — ammette Cia — si sta trasformando in una sorta di spartitraffico, con norme differenti tra le due Province». Come è successo proprio per i segretari comunali: l’emendamento inserito nella manovra di bilancio è servito a ridefinire solo la parte trentina. «Se si continuano ad avallare provvedimenti che valgono solo per una delle due Province, invece di puntare su decisioni che vanno nella direzione di unire i due territori — avverte l’assessore — il rischio è davvero quello che la competenza degli enti locali, così com’è ora, non abbia più senso. Per quanto mi riguarda, e proprio per questo, ho sempre cercato di promuovere norme uguali per l’intero territorio regionale». Cia allontana il passaggio degli enti locali alle Province: «Non dobbiamo limitarci a creare buchi neri nella Regione, ma dobbiamo ridisegnarne il volto. In passato si è agito solo nella direzione di togliere competenze, senza lavorare per ridefinire il ruolo della Regione. Ma di questo ente non possiamo fare a meno: è la casa comune che dà valore alla nostra autonomia. Dobbiamo recuperare motivi di interesse, promuovere occasioni di dialogo. Le due Province dovrebbero avere la lungimiranza di fare un passo indietro per farne fare uno in avanti alla Regione, per rafforzare la nostra Autonomia».

Non si mostra stupito della richiesta espressa da Kompatscher, invece, il governatore Maurizio Fugatti. «Il passaggio della competenza degli enti locali alle due Province — sottolinea il presidente — è una posizione che la Svp ha sempre avuto e ha sempre portato avanti. Non mi pare così strano che l’abbiano riproposta». Fugatti affronta prima il merito della questione: «Questo è un tema che va inserito in una valutazione generale della Regione, insieme ad altre competenze che hanno valenza extraprovinciale come la salute, l’energia, i trasporti, l’ambiente». Poi il governatore sposta lo sguardo sul metodo. E su quelle «visioni diverse» sulla necessità di confronto e mediazione accennate da Kompatscher: «Abbiamo metodi diversi. Noi teniamo i nostri».

 

L’articolo sul “Corriere del Trentino” del 17 dicembre 2019:

La prima pagina del “Corriere del Trentino” del 17 dicembre 2019:

Esito dell'iniziativa

 

L’intervista a cura di Marika Giovannini sul “Corriere del Trentino” del 17 dicembre 2019.

 

 

 

 

In risposta all’articolo del “Corriere del Trentino” del 16 dicembre:

 

 

 

 

 

La prima pagina del “Corriere del Trentino” del 16 dicembre:

 

 

 

 

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