Nuovo Ospedale di Cavalese, Cia (FdI): “Nessun contrasto con la Giunta. Al momento l’unica opzione prevista è la ricostruzione sul medesimo sedime”

In questi giorni ho letto anche sulla stampa, Fratelli d’Italia e Lega, tensione su questo tema. Non è così, perché ad oggi la Giunta non si è mai espressa, l’avete ricordato giustamente tutti, neppure l’Assessore competente si è espresso, tant’è che io mi rifaccio alle dichiarazioni del Presidente Fugatti, dove ha dichiarato che “non sono all’ordine del giorno ipotesi di modifiche degli intendimenti politici in merito alla realizzazione del nuovo presidio ospedaliero della Val di Fiemme né di una diversa sua collocazione territoriale rispetto al sito attuale. L’intenzione – sempre per bocca del Presidente – è quella di proseguire con la realizzazione del nuovo ospedale di Cavalese nel rispetto del progetto vincitore del concorso di progettazione già approvato che evidentemente dovrà essere rivisto per adeguarlo alle nuove esigenze”. Quindi, il Presidente è consapevole che a seguito poi delle emergenze Covid, probabilmente, dovranno essere apportati dei correttivi, quindi, c’era già consapevolezza, c’era già consapevolezza. E il Presidente giustamente indica un cronoprogramma, quindi, dove stanno gli elementi che mi metterebbero o ci metterebbero noi di Fratelli d’Italia in contrapposizione con la Giunta? La Giunta ad oggi queste sono le parole che ha rilasciato attraverso il suo Presidente. Questo per precisare, perché in questi giorni sulla stampa sembrava che fossimo qua a litigare.

Detto ciò, quello che io denuncio, ma altri hanno già fatto, è il metodo seguito per far arrivare all’attenzione dei Consiglieri su un tema così importante, cioè, noi abbiamo appreso tutti dalla stampa quanto stava avvenendo, l’abbiamo appreso noi Consiglieri, lo hanno preso gli amministratori di quel territorio, lo hanno preso i cittadini. Che ci ha consentito, le informazioni giunte grazie alla stampa, di andare a ritroso, a scoprire tutta una serie di lavoro sottotraccia, sotto banco, non so come definirlo, che in effetti hanno fatto passare l’idea che qualcosa di proprio tutto limpido e trasparente non stava avvenendo. Tant’è che si è scoperto che “lo scario di allora faceva da intermediario su richiesta di alcuni dirigenti provinciali”. Questo è estremamente grave. Io vorrei sapere se nel frattempo qualcuno si è preoccupato di sapere chi fossero questi dirigenti, qualcuno l’ha mai detto? e qual era il mandato o da chi avevano ricevuto il mandato i dirigenti per chiedere allo scario di fare da intermediario per recuperare i terreni dai privati. Poi scopriamo la proposta non è nata o, meglio, l’esigenza non è nata dal territorio, perché, vedete, normalmente quando c’è una criticità, una necessità, il territorio la rileva, il territorio la porta a conoscenza di chi è nelle condizioni di poter dare risposte e poi si costruiscono i percorsi per dare delle risposte. Qui scopriamo che c’è una cordata di imprenditori che fanno giustamente il loro lavoro non è che raccolgono un bisogno, lo creano e portano all’attenzione della politica, della Commissione NAVIP, ma da che mondo è mondo, se il territorio ha un’esigenza, saranno gli amministratori che cercano di evidenziarla e chiedono una risposta, non è una cordata di imprenditori che si inventa, scusatemi, si inventa un bisogno, perché al bisogno dell’ospedale di Cavalese già c’era stata data una risposta, già era stato individuato un progetto, già era stato individuato un finanziamento e, quindi, non è nata dal territorio l’esigenza che ha prodotto un ennesimo progetto di una cittadella sanitaria, poliambulatorio che dir si voglia, ma è nata da una cordata e già qui abbastanza assurdo.

Io mi domando, oggi ho letto sul giornale che gli amministratori del territorio chiedono di conoscere i contenuti sanitari prima dei muri. Allora mi viene da dire che in effetti questo progetto non parte da dei bisogni e ha individuato dei contenuti, ma qui si parte da una scatola per poi vedere quali saranno i bisogni che quella scatola dovrebbe in qualche modo affrontare, soddisfare. Vedete che tutta la storia è abbastanza surreale. Poi, vedete, quando noi sappiamo che il vero problema di quel territorio, oltre all’ospedale che va sicuramente rifatto, ma è anche tutta una problematica dell’assistenza della medicina territoriale, assistenza domiciliare, cure palliative, medicina del territorio in generale, lì non mi pare che si preveda che attraverso questa cittadella sanitaria ci siano delle risposte in tal senso. Vedete, noi oggi abbiamo a Cavalese l’incapacità di riempire gli ambulatori di professionisti, di garantire il numero di infermieri in grado di tenere in piedi i reparti, abbiamo ridotto i posti letto o perché non ce n’era bisogno o perché non abbiamo personale in grado di giustificare quei posti letto, di garantire l’assistenza a tutti i posti di letto. Allora, qual è la priorità di quel territorio? inventarci un nuovo progetto? quando ne avevamo già uno che probabilmente, se in effetti, fosse già stato dato seguito al cronoprogramma, oggi noi avremmo già il cantiere in piedi e noi avremmo probabilmente nel 2026 un ospedale funzionante. Quindi noi qual è la priorità? è il personale e avere una visione di insieme della sanità trentina in quel territorio.

E poi la cosa che mi ha spaventato, un anno fa quel progetto che ci è stato presentato, o comunque di cui si sa attraverso la stampa, ce l’avevano quantificato in 120 milioni di euro, in poco più di un anno i 120 milioni di euro sono diventati 280 milioni di euro, ma vi sembra normale una roba del genere?

A me, io non voglio offendere nessuno, è evidente, io qui però, attenzione, che non ci incamminiamo in un percorso dove le speculazioni avevano in qualche modo caratterizzato anche la politica provinciale di tempi passati. Stiamo attenti. Per cui il mio auspicio è che questa mozione venga accolta, perché non fa altro che proporre quello che ci aveva indicato il Presidente Fugatti.

Quindi, se io votassi contro, voterei contro le sue parole, contro il suo cronoprogramma, contro il suo impegno nei confronti di quest’Aula e della Provincia di Trento. 

Intervento in Dichiarazione di voto della proposta di mozione n. 516/XVI pronunciato in aula il 27.10.2022:

L’approccio del Presidente ci è stato prima esposto e ci ha anche detto che ciò che faremo ora è andare sui territori. Ci mancherebbe altro che non si facesse. Però io vorrei anche ricordare a quest’Aula che per quanto riguarda il lavoro che è stato portato avanti e che ha portato alla nascita di un progetto che è stato poi approvato e finanziato, mi risulta che i territori erano stati ascoltati, comunque il territorio è stato ascoltato; ci sono stati dibattiti, comunque, tra le persone e allora io mi domando, ma tutto il percorso fatto, cosa facciamo, lo cancelliamo, lo azzeriamo, diciamo alla gente che scherzavamo? perché se il problema è il partenariato, nulla vieta che si possa fare, facendo l’ospedale su stesso sedime, se necessario rivedere anche il progetto, perché no? se si ritiene questo necessario; ma il fatto di andare a cercare una collocazione diversa, è questo che non si comprende. Io non sono qui a dire che non sono per coinvolgere anche il privato, ma è l’operazione in sé, nel suo complesso, che lascia molto a desiderare, molto su cui riflettere.

Vede, prima il Presidente ci ricordava che si sono fatte delle battaglie per riportare il punto nascite a Cavalese. Il punto nascite a Cavalese è nato dalla necessità evidenziata dal territorio, qui invece noi siamo di fronte a un progetto che non è nato da una richiesta del territorio, perché ricordavo questa mattina, il territorio aveva già avuto una risposta per una struttura più adeguata, più moderna che consentisse di dare e garantire servizi; quindi, ci troviamo a mettere a confronto due storie completamente diverse: la necessità del punto nascita era nato dal territorio, questo è il progetto che è stato, diciamo, elaborato, è stato portato sul territorio, ma non perché richiesto dal territorio. Ecco la grande differenza.

Parlava anche di ospedale del futuro. Questo che ci propongono è l’ospedale del futuro, che deve guardare ai cinquant’anni, diceva prima; ma mi dite che visione avete della sanità del futuro da qui a trent’anni? perché allora posso capire questa insistenza nel voler cambiare il progetto o addirittura anche location. È questo che non si capisce. La gente quello che coglie è che si vuole fare una struttura, spostarla in una zona, io non sono un tecnico, quindi non mi esprimo, che ci costerà o comunque costerà a lungo andare alla comunità la bellezza di 280 milioni, prima che finisca, con l’andazzo che abbiamo, siamo passati da 120 milioni a 280, non mi meraviglierei di scoprire che arriviamo al miliardo, perché se in un anno ha avuto questo aumento, non oso pensare cosa avremmo fra cinque, sei, dieci anni, perché se andasse tutto bene prima di dieci anni questo ospedale non lo vedremo.

Ecco, allora, ribadisco che io questo ordine del giorno così come emendato, perché giustamente il collega Zeni ha richiesto una piccola modifica perché era riportato un dato non corretto, io lo voto convintamente perché mi prenderei in giro, prenderei in giro le persone che mi conoscono, prenderei in giro quest’Aula, prenderei in giro il territorio. E lo voto perché non lo vedo in contrasto con il pensiero del Presidente, il Presidente ebbe a dichiarare “non sono all’ordine del giorno ipotesi, e tuttora lo sono almeno politicamente, di modifica degli intendimenti politici in merito alla realizzazione del nuovo presidio ospedaliero della Val di Fiemme né una diversa sua collocazione territoriale, rispetto all’attuale. L’intenzione è quella di proseguire con la realizzazione del nuovo ospedale di Cavalese nel rispetto del progetto già approvato e già finanziato”. Tant’è che il Presidente ha indicato anche la cronologia per la realizzazione dell’ospedale di Fiemme. Ecco perché non mi sento in contrasto col pensiero del Presidente, perché fino ad oggi questa è l’unica certezza che noi abbiamo, le sue parole che affermano che l’ospedale va rifatto in quel sedime e quel progetto con tutte le modifiche del caso, a seguito poi dell’esperienza Covid. 

Cons. Claudio Cia – Presidente del Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia

L’articolo su “L’Adige” del 26.10.2022 a cui si fa riferimento nel primo intervento:

L’opinione degli Amministratori locali delle Valli di Fiemme, Fassa e Cembra su “L’Adige” del 27.10.2022:

L’intervista del Presidente Fugatti (Lega) su “L’Adige” del 28.10.2022, con alcune dichiarazioni in merito alla questione del Nuovo Ospedale di Cavalese:

L’articolo su “L’Adige” del 28.10.2022, che tratta il dibattito sulla proposta di mozione n. 516-XVI:

Esito dell'iniziativa

 

Interventi pronunciati il 27.10.2022 nell’Aula del Consiglio provinciale di Trento in occasione della discussione della proposta di mozione n. 516-XVI.

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