Nuovo Ospedale di Cavalese, Cia (FdI): “Non ha più senso attendere il parere del NAVIP”

Qualcosa non quadra, è evidente. Era il 22 marzo 2021 quando l’Apss comunicava di aver ricevuto una proposta di costruzione e gestione in finanza di progetto per un nuovo ospedale a Cavalese in zona Masi. La proposta, una volta verificata la completezza della documentazione presentata, sarebbe stata sottoposta al NAVIP (nucleo per la valutazione degli investimenti pubblici proposti da privati) per la fase istruttoria che avrebbe dovuto concludersi entro 90 giorni con un parere positivo o negativo.

È però passato più di un anno, e del parere del NAVIP non vi è traccia. Nel frattempo l’attuale Ospedale di Cavalese, per la ristrutturazione del quale erano già stati stanziati 32 milioni, cade letteralmente a pezzi, come dimostra il recente crollo del controsoffitto in un locale utilizzato da Trentino Emergenza.

Certamente la valutazione e definizione dei cosiddetti PPP (partenariato pubblico-privato) è materia complessa e le difficoltà della Provincia in quest’ambito sono palesi, come evidenziato dalla vicenda NOT ed anche dai continui slittamenti dei pareri del NAVIP sulle proposte ricevute, ad esempio per la tramvia di Trento Nord. Il PPP non è dunque la panacea di tutti i mali ma anzi, spesso il contrario. Quest’anno perso per il parere del NAVIP è un anno in cui, con tutta probabilità, la ristrutturazione dell’Ospedale di Cavalese avrebbe potuto essere già partita, ed è un anno in cui i prezzi dei materiali da costruzione sono schizzati alle stelle. È facile ipotizzare che, allo stato attuale, la proposta di PPP per l’ospedale a Masi sia già sostanzialmente schizzata attorno a quota 200 milioni di euro. Ha davvero ancora senso interrogarsi su questa opzione? La popolazione – che ha letteralmente costruito con le proprie mani l’attuale ospedale – è contraria, così come sono contrari numerosi medici, infermieri e professionisti sanitari il cui parere è stato snobbato. Il cortocircuito è chiaro: si mettono le “mura” e le esigenze del “mattone” davanti alle persone e alle necessità della sanità territoriale. È necessario continuare a lavorare per sviluppare una visione complessiva, declinata in puntuale programmazione, su come si vuole che sia la sanità nelle Valli dell’Avisio per i prossimi decenni. Che senso ha costruire un nuovo ospedale se non si ha la forza e la capacità di trattenere, attrarre e coinvolgere medici e professionisti sanitari? Il rischio, forte, è quello della cattedrale nel deserto.

Cons. Claudio Cia – Presidente del Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia

L’articolo su “L’Adige” del 15.07.2022:

Esito dell'iniziativa

 

Comunicato stampa inviato ai media locali il 13.07.2022.

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