Nuovo Ospedale di Cavalese, Cia (FdI): “Le valutazioni dei tecnici del Navip confermano che l’iniziativa non è partita dal basso”

Nella giornata odierna il quotidiano “L’Adige” dà evidenza delle valutazioni dei tecnici del Navip (Nucleo di analisi e valutazione degli investimenti pubblici) circa il progetto presentato dall’Associazione temporanea di imprese con a capo la Mak Costruzioni per la costruzione di un nuovo ospedale nella zona di Masi di Cavalese. Secondo quanto si legge nell’articolo, pare che i tecnici provinciali abbiano individuato alcune lacune: a partire dai vincoli imposti dal Piano urbanistico provinciale per poi passare alle problematiche relative all’occupazione, al consumo di suolo e alla parte sanitaria. Ciò conferma come questa iniziativa non sia partita dal basso, coinvolgendo le Amministrazioni comunali e le Comunità che già erano a conoscenza di tali criticità (come dimostrano le molte prese di posizioni sui quotidiani locali degli ultimi mesi), ma si sia invece costruito un bisogno ad hoc al fine di soddisfare gli appetiti di espansione di pochi.

Viene inoltre sottolineato come un importante nodo riguardi l’aspetto finanziario e le modalità di finanziamento del progetto: il Navip chiede certezze circa il fatto che esso sia a completo rischio del proponente e non della Pubblica amministrazione. E’ evidente come l’esperienza assimilate attraverso le vicende legate al project financing per il Nuovo Ospedale di Trento (NOT) e altri ospedali italiani ci insegna che se sulla carta i risparmi e gli efficientamenti sono dati per certi, all’atto pratico si è costretti a ricredersi con scostamenti tra il prezzo di aggiudicazione della gara e il costo della costruzione finale che vanno dal 2% fino anche al 65 o al 75%, con l’insorgere di varianti o di opere aggiuntive. In alcuni casi lo scostamento rilevante tra il progetto esecutivo iniziale e le varianti d’opera ha portato a uno scorporo di queste ultime dal contratto di concessione, oppure alla risoluzione del contratto di concessione e la conseguente assunzione integrale del costo di realizzazione da parte dell’Asl (come nel caso dell’Ospedale del Mare a Napoli). In molti casi gli aumenti, molto consistenti, sono dovuti a voci non inserite nel piano economico e finanziario, ma essenziali a garantire la funzionalità dell’investimento: allacciamenti, arredi, attrezzature ecc. Fattori questi di una certa importanza nel progetto del nuovo Ospedale di Cavalese e che potrebbero rappresentare una fonte di guadagno esposizione per l’Ati e di spesa per la Provincia.

Ritengo che questa vicenda abbia ribadito l’importanza di coinvolgere le Amministrazioni locali e Comunità prima di avviare dei percorsi sul territorio trentino. A quanto risulta al sottoscritto, se il progetto di costruzione del Nuovo ospedale di Cavalese è ancora avvolto nella nebbia, ciò che è certo è che la popolazione e gli Amministratori locali sono invece convinti della bontà del progetto di ristrutturazione dell’attuale nosocomio.

Forse a settembre occorrerebbe ripartire da questa consapevolezza.

Cons. Claudio CiaPresidente del Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia

L’articolo su “L’Adige” del 28.08.2021:

Esito dell'iniziativa

 

Comunicato stampa inviato ai media locali il 26.08.2021.

 

L’articolo su “L’Adige” del 29.08.2021 che evidenzia con maggiore chiarezza le perplessità dei tecnici del Navip:

 

 

Sul bollettino d’informazione 03/2021 della sezione trentina dell’Associazione “Italia Nostra” a pagina 6 si parla dell’Ospedale di Cavalese:

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