Il gruppo provinciale di Fratelli d’Italia resta contrario alla realizzazione del nuovo ospedale di Cavalese a Masi, che sta dividendo la maggioranza, visto che la giunta guidata dal presidente Maurizio Fugatti ha dato fiato a questo progetto fino a dichiararne il pubblico interesse. La pagina intera di pubblicità comprata ieri da Mak Costruzioni sull’Adige per spiegare il progetto non ha infatti scalfito la coriacea opposizione alla proposta espressa ormai ripetutamente dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Claudio Cia, che è anche presidente della quarta commissione del consiglio provinciale, dove la settimana scorsa si sono tenute le audizioni sull’iter che ha portato alla delibera della giunta provinciale sulla dichiarazione di pubblico interesse della proposta dell’associazione temporanea di imprese capeggiata da Mak.
Ma le perplessità sembrano addirittura cresciute visto che le minoranze, insieme a Fratelli d’Italia e Ivano Job (Coraggio Italia) per la maggioranza, si sono detti pronti a chiedere una commissione d’indagine sull’ospedale di Cavalese. «La comunità – sostiene Claudio Cia – ha bisogno di trasparenza, di conoscere la verità dei fatti, più che di proposte spregiudicate, calate dall’alto, che dimostrano che non si ha consapevolezza di quali siano davvero le priorità sanitarie di quel territorio. I cittadini non sopportano d’essere usati come paravento per nascondere e giustificare operazioni speculative. Gli sfrugni non ci piacciono e non piacciono al territorio».
Insomma, la pagina con il punto di vista dell’associazione temporanea di imprese che ha presentato il progetto (con Mak ci sono anche Siram spa, Dolomiti Energia, solutions, Intesa San Paolo), non chiarisce nulla, benché Mak sottolinei che la proposta, per un costo complessivo di 278 milioni di euro tra realizzazione del nuovo ospedale e 18 anni di gestione post costruzione, sia quella per: «Un ospedale moderno, efficiente, dotato di tutti i nuovi servizi che oggi sono imposti dalle nuove situazioni sanitarie. E in mano pubblica, cioè in mano alla comunità». Secondo Mak poi i vantaggi di un ospedale costruito ex novo (promette 3 anni per realizzarlo) sono di gran lunga maggiori rispetto alla ristrutturazione dell’attuale (per il quale dice che ci vorranno 6 anni).
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L’articolo su “L’Adige” del 12.12.2022: