Oltraggio alla memoria. Ci sono troppi furti nei nostri cimiteri

L’esperienza del lutto ci fa toccare con mano la fragilità e la temporalità del vivere umano. Il desiderio di non perdere il ricordo e il vissuto di un affetto affidato alla terra porta, chi rimane, a visitare e curare il luogo di sepoltura che cela quanto rimane della persona amata. Questa espressione d’affetto, come poteva avvenire quando in vita, si manifesta spesso mediante il dono di un fiore posato sulla tomba. Quanti vivono questo “donare” vengono feriti nel loro intimo quando scoprono di essere stati “derubati” di questo gesto. E’ un’esperienza vissuta da tanti visitatori del Cimitero Monumentale di Trento che, per questo, si sentono come fossero stati “visitati” da un ladro in casa propria.

Evidentemente le persone che compiono il furto di un fiore dalla tomba si rivelano incapaci di cogliere la sacralità del luogo, la nostalgia, la speranza e la sensibilità di quanti lo frequentano con sofferenza. Questa loro arroganza è anche agevolata dal fatto che la superficie cimiteriale, calcolata in circa 47 mila mq, si presta a “coprire” questi atti illeciti nonostante la presenza e l’opera dei necrofori che, con apprezzabile dedizione, curano il decoro di questo luogo e venti telecamere a circuito chiuso che, di fatto, risultano inefficaci nell’identificare i ladruncoli. E pensare che sono state pagate anche profumatamente!

Ora, in prossimità delle feste di “Tutti i Santi” e “Commemorazione dei Defunti” abbondando l’oggetto del “desiderio” c’è da aspettarsi un’impennata di questi ignobili atti.

Claudio Cia

Esito dell'iniziativa

 

Fonte:

 

“Trentino” – 31 ottobre 2012

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