L’Organizzazione sindacale “Nursing up” del Trentino-Alto Adige – sindacato autonomo dei professionisti sanitari della Funzione Infermieristica – ha recentemente sollecitato l’Assessore provinciale alla salute e solidarietà sociale e il Direttore generale dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari ad affrontare il problema costituito dalla frequenza con cui il personale sanitario è costretto ad utilizzare il proprio mezzo privato per assicurare servizi sul territorio, tra i quali anche le cure domiciliari/palliative.
Si tratta di una problematica non nuova, bensì già evidenziata da alcuni anni con la contestuale richiesta di un adeguamento del parco mezzi a livello aziendale. Ad oggi non vi sono, peraltro, tangibili riscontri che lascino intendere che vi sia una volontà precisa di trovare una soluzione a questa situazione. Va anche sottolineato che gli ultimi incontri a livello aziendale hanno messo in luce che l’acquisto e l’utilizzo di propri mezzi, da parte dell’Azienda stessa, comporterebbe vantaggi anche sul piano del contenimento dei costi rispetto ai rimborsi chilometrici che devono essere riconosciuti al dipendente che utilizza il proprio mezzo privato.
Inoltre, va considerato che il dipendente dell’A.P.S.S., al momento dell’acquisto del mezzo di trasporto, non può godere di alcun beneficio fiscale (ad es. riduzione dell’IVA), pur mettendo il mezzo stesso a disposizione di un servizio pubblico (ne va addirittura segnalata la proprietà al momento della dichiarazione ICEF!).
La mancanza di disponibilità di mezzi aziendali per lo svolgimento di attività istituzionali comporta alcune conseguenze che vanno attentamente considerate:
- il trasporto di materiale di vario tipo su mezzo privato;
- il danno che il dipendente subisce relativamente alla propria vita privata, in caso di incidente o guasto che lo privino della disponibilità del mezzo per un certo periodo;
- i risvolti negativi in ordine alla quantificazione dei premi assicurativi, in caso di sinistro;
- l’anticipo, da parte del dipendente, del versamento delle spese per il carburante, a fronte di un rimborso erogato dall’APSS uno o due mesi dopo.
A ciò si aggiunge il fatto che, su direttiva impartita dalla Giunta provinciale e utilizzata dall’APSS, il tragitto effettuato dall’operatore viene calcolato con riferimento al sistema “Google Maps”, il quale – evidentemente – non può dar conto di quelle situazioni specifiche – deviazioni, strade secondarie, ricerca di un parcheggio – che spesso allungano l’effettivo percorso chilometrico effettuato per raggiungere le abitazioni dei presenti, senza che ciò venga però riconosciuto allorché si definiscono i chilometri percorsi e i relativi rimborsi.
I dipendenti, chiamati anche a fronteggiare carichi di lavoro crescenti e pazienti a domicilio sempre più impegnativi da seguire, manifestano disagio e malessere. Ciò a maggior ragione in considerazione della circostanza per cui numerose segnalazioni e verifiche effettuate documentano un utilizzo spesso non ottimale della flotta di mezzi in dotazione all’APSS. Infatti molti mezzi non vengono utilizzati nel corso della giornata e rimangono fermi, proprio mentre, contemporaneamente, molti infermieri devono utilizzare il proprio mezzo privato per garantire un servizio pubblico!
Se è vero che i responsabili politico-istituzionali del nostro sistema sanitario lanciano continui proclami relativi al potenziamento delle attività territoriali, è altrettanto vero che ciò presuppone che i professionisti sanitari del comparto siano messi nelle condizioni di operare al meglio, poiché a loro sono affidate gran parte delle prestazioni sanitarie territoriali. La disponibilità di mezzi aziendali con cui potersi muovere rientra nelle succitate condizioni.
Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale, per sapere:
- se il problema presentato all’Assessora Borgonovo Re e al Direttore generale Flor sia stato posto all’attenzione della Giunta provinciale;
- se sia condivisa la preoccupazione di “Nursing up” del Trentino-Alto Adige, riguardo alla considerazione che l’utilizzo del mezzo privato dell’operatore costituisca un elemento di debolezza della qualità del servizio complessivamente assicurata;
- come si intenda ottimizzare l’utilizzo dei mezzi in dotazione all’APSS, in modo tale da ridurre l’utilizzo del mezzo privato da parte degli operatori, con i relativi risvolti problematici;
- se sia stato effettivamente potenziato il Servizio delle Cure Primarie, in virtù della sempre maggiore deospedalizzazione e, se sì, quali dati suffraghino tale potenziamento;
- quanti mezzi aziendali siano in dotazione al personale del comparto sanità, per garantire le attività territoriali;
- quali criteri siano ritenuti equi par il calcolo dei chilometri percorsi dal personale con i propri mezzi privati e come la Giunta provinciale intenda assicurarsi che tali criteri vengono effettivamente utilizzati;
- se corrisponda al vero che sul mezzo privato vengono trasportati tutti i tipi di materiale, compreso quello biologico, impegnando il personale infermieristico anche in attività non consone al profilo professionale ricoperto;
- quali siano i criteri utilizzati per assegnare gli automezzi di servizio in dotazione ai diversi operatori: la frequenza di utilizzo? le maggiori percorrenze effettuate? l’impiego in località particolarmente disagiate?
- perché anche recentemente si stia penalizzando il personale infermieristico, obbligandolo ad utilizzare il proprio mezzo di trasporto per espletare un servizio pubblico.