Opzione donna, Cia (FdI): “Essere madre è un lavoro usurante”

Riconoscere il lavoro di madre come attività usurante. È questo il pensiero di Claudio Cia, consigliere provinciale di Fratelli d’Italia, che vede “Opzione Donna” come un riconoscimento alle donne che hanno avuto figli. Secondo il consigliere, infatti, le donne madri sono persone esposte a uno stress fisico e psichico e ad un impegno che, sommato a quello del lavoro, è vera e propria fatica.

“È un ragionamento – spiega Cia – che parte, purtroppo, dal fatto che nella nostra cultura spesso la donna si sobbarca, la gran parte della fatica nel gestire la casa e accudire i figli. Non è un atto discriminatorio, ma rappresenta anzi una presa di coscienza della fatica delle madri come lavoro usurante“. Lo stesso discorso vale quando una donna deve accudire un parente anziano o bisognoso di aiutoIn quel caso – afferma Cia – significa riconoscere un compito di primaria importanza per la famiglia e lo vivo io stesso quotidianamente. In casa mia, infatti, vive con la mia famiglia anche mia suocera di 94 anni e, nonostante anche io sia di aiuto, riconosco l’impegno di mia moglie che si dedica anima e corpo molto più di quanto possa fare io“. Per il sostegno agli anziani è già presente in legislazione la legge 104 che consente a un congiunto di accudire il proprio caro, e secondo il consigliere sarebbe auspicabile applicare un provvedimento simile anche per l’infanzia, soprattutto nei primi due, tre anni di vita del bambino, per permettere alla madre (o al padre) di prendersi cura del figlio senza fare i salti mortali. “Sono convinto che tanti genitori rimarrebbero volentieri a casa con il loro bambino se avessero la possibilità di poterlo seguire a tempo pieno” sostiene il Consigliere.

Tornando a “Opzione Donna”, ritengo sia un provvedimento molto realistico – continua Cia – i problemi e le difficoltà ci sono per una donna, è inutile nasconderlo ed è quindi necessario andare incontro a una realtà oggettiva, la natura dell’organizzazione della famiglia”. Negli ultimi anni, inoltre, Cia affronta il problema delle famiglie che vivono situazioni di divorzio e in quel caso, ricorda il Consigliere, nel 99% dei casi sono le mamme che si prendono carico dei figli per la maggior parte del tempo. Questo non vuole essere un provvedimento discriminatorio per le donne che hanno scelto di non avere figli – ci tiene a precisare Cia – ma è semplicemente un riconoscimento a quelle che, in quanto mamme, hanno vissuto in maniera più faticosa soprattutto quando i figli erano piccoli, significa dare una mano ad una donna che decide di impegnarsi su più fronti”.

Il consigliere provinciale riflette sui passi in avanti fatti dalla cultura negli ultimi decenni: “A forza di fare fughe in avanti, adesso spesso la donna è sola – afferma Cia – Come istituzioni dobbiamo migliorare la situazione e rendere le situazioni difficili più vivibili. Non mi sento oscurantista, credo semplicemente di avere consapevolezza che c’è condivisione dell’impegno familiare, ma i figli vengono maggiormente accuditi dalla madre“.

Secondo i calcoli di Confindustria e Ines, l’intervento “Opzione Donna” così come proposto da Fratelli d’Italia, restringerebbe la platea di aventi diritto a poche migliaia di persone (2.900 in tutto), ma Cia crede fortemente nella sua attuazione. “Per me vale la pena se si può dare una mano anche solo a una mamma – spiega il Consigliere – non credo serva fare provvedimenti per il mondo intero, l’importante è cominciare così, poi si vedrà. Nulla vieta che in futuro si possa estendere a una fetta maggiore di popolazione“.

Riguardo il rischio di false attestazioni al solo scopo di ottenere la pensione anticipata, come accaduto in varie inchieste sul reddito di cittadinanza. Cia dissente. “Secondo me – asserisce il Consigliere – questo provvedimento significa semplicemente riconoscere la grande fatica delle madri, non è un “rincorrere la pensione”. Voglio poi vedere l’aspetto positivo, chiaro che non esiste nessuna norma esente da abusi, ma questo dipende dalla coscienza di ogni individuo. In questo caso non c’è niente da rubare, i figli che una donna ha, sono dato di fatto. E se questa è una norma che aiuta anche una sola persona ben venga“.

L’articolo sul “Nuovo Trentino” del 30.11.2022:

Esito dell'iniziativa

 

Intervista rilasciata al “Nuovo Trentino” e pubblicata sull’edizione del 30.11.2022.

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