Fin dall’avvio del Progetto Life Ursus, l’esigenza di gestire la presenza dell’orso in Trentino evitando, attraverso misure adeguate, che l’incremento del numero di esemplari in un territorio così fortemente antropizzato potesse generare conflitti è sempre stata sentita. In questo momento a tutti risulta evidente, a seguito della grave tragedia che ha portato alla morte di un giovane ragazzo trentino, colpendo nel profondo l’intera comunità, che i rischi paventati non erano solo teorici.
La consapevolezza della necessità di disporre di strumenti di gestione dell’orso in Trentino idonei a scongiurare il rischio che, in un territorio così densamente antropizzato, l’incremento di esemplari di orso generasse situazioni di conflittualità pericolose ha accompagnato l’operato degli organi di governo del Trentino per lo meno nelle ultime due legislature.
Costante e intenso è stato il percorso di rappresentazione ai Governi nazionali della complessa convivenza di quanti abitano un territorio dove la vita e le attività risultano così significativamente compenetrate agli ambienti naturali con un numero elevato d orsi.
I pericoli per la popolazione derivanti dall’incremento degli esemplari di orso e le esigenze della popolazione stessa non sempre sono stati riconosciuti a livello nazionale, dove le richieste di aiuto e di condivisione non sono state comprese pienamente, pur a fronte di contatti formali e informali frequenti e strutturati. I temi di volta in volta affrontati hanno riguardato in particolare l’esigenza di contenere il numero di esemplari in forte espansione, la possibilità di intervenire nei confronti degli esemplari problematici e pericolosi con l’abbattimento, la necessità, almeno in una prima fase, per il corpo forestale, di utilizzare per la propria sicurezza presidi quali lo spray al peperoncino chiedendo l’estensione dell’uso ad altri soggetti e operatori presenti nelle comunità. In definitiva, la gestione della specie dell’orso bruno non deve riguardare il solo territorio trentino, ma richiede l’impegno e la consapevolezza dei territori alpini e dello Stato centrale, per i numerosi profili di competenza.
Ripiegare sulla sola misura della captivazione permanente degli esemplari problematici non appare un atteggiamento risolutivo e comunque non risulta possibile, in ragione dei rischi connessi e delle limitate possibilità del territorio.
L’allontanamento degli esemplari non problematici in eccesso rispetto al progetto originario verso altre aree extraprovinciali idonee appare una via che va perseguita con convinzione, pur con le difficoltà tecniche esistenti, alla luce dell’esigenza di tutelare ogni popolazione dai pericoli che comportano gli orsi problematici e, più in generale, per la limitata disponibilità rappresentata dai pochi soggetti effettivamente in grado di accogliere esemplari di questo tipo. Risulta chiaro che a fronte di una eventuale indisponibilità di strutture e/o Paesi all’accoglienza di tali esemplari, l’unica via possibile per una ordinaria convivenza tra l’uomo e l’animale risulta quella dell’abbattimento, come avviene negli altri Paesi europei dove l’orso è presente.
Va perseguita la praticabilità di interventi di abbattimento degli esemplari pericolosi e problematici e, nel contempo, va ribadito con forza che il numero di esemplari di orso attualmente presenti sul territorio è esorbitante rispetto alle possibilità del territorio stesso e richiede l’impegno di misure di contenimento sinergiche volte a determinare una significativa inversione nel trend di sviluppo della popolazione di orsi.
Tutto ciò premesso,
IL CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
IMPEGNA LA GIUNTA PROVINCIALE:
Ad intraprendere ogni necessaria azione per assicurare la sicurezza per le persone che a qualunque titolo vivono gli ambienti naturali e semi naturali. E, tali fine, in particolare:
- a proseguire la propria azione in tutte le sedi Istituzionali opportune affinché gli strumenti di gestione degli orsi problematici previsti dal PACOBACE (di cui si chiede comunque la revisione) risultino effettivamente applicabili con modalità efficaci, anche laddove prevedano l’abbattimento a tutela della sicurezza del territorio e della collettività e a proseguire nel percorso di modifica delle norme e degli strumenti ad oggi in vigore, come deliberato anche dall’assemblea del Consorzio dei Comuni trentini;
- a individuare nell’ambito del tavolo costituito presso il competente Ministero un numero massimo di esemplari, compatibilmente con il contesto orografico, economico e sociale, chiedendo altresì di riconoscere alla Provincia autonoma di Trento maggiore autonomia gestionale rispetto agli orsi problematici;
- a favorire l’allocazione degli esemplari in eccesso rispetto al progetto originario verso territori extraprovinciali ed europei idonei ad accoglierli; rimane inteso che l’alternativa a tale soluzione resta quella dell’abbattimento;
- a favorire l’introduzione di ogni misura di carattere non emergenziale idonea, sotto il profilo tecnico scientifico, ad assicurare una riduzione significativa della popolazione dell’orso bruno sul territorio trentino;
- a proseguire nell’attività di comunicazione volta a promuovere sempre più comportamenti idonei a prevenire i rischi derivanti dalla presenza dell’orso bruno sul territorio, pur nella consapevolezza che non si può annullare il rischio;
- a proseguire nell’attività di introduzione di modalità idonee di raccolta e gestione dei rifiuti organici, compatibili con la presenza dei grandi carnivori;
- ad informare e aggiornare tempestivamente i Sindaci della presenza di situazioni problematiche riferite ai grandi carnivori, attraverso le strutture di emergenza della protezione civile della Provincia autonoma di Trento;
- a condividere con il Consiglio delle autonomie locali le migliori modalità e misure per assicurare il coordinamento con le Amministrazioni locali, precisando il ruolo delle medesime nella gestione delle problematiche generate dall’esistenza dei grandi carnivori sul territorio provinciale.
Cons. Claudio Cia – Presidente del Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia
Cons. Roberto Paccher
Cons. Vanessa Masé
Cons. Gianluca Cavada
Cons. Luca Guglielmi
Cons. Katia Rossato
Cons. Ivano Job
Cons. Bruna Dalpalù
Cons. Lorenzo Ossanna
Cons. Mara Dalzocchio
Cons. Giorgio Leonardi
Cons. Denis Paoli
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L’articolo su “L’Adige” del 12.05.2023:
L’articolo sul “Corriere del Trentino” del 12.05.2023:
L’articolo su “Il T quotidiano” del 12.05.2023:
L’articolo su “Il Nuovo Trentino” del 12.05.2023: