Claudio Cia (FdI) ha affermato che la discussione non è stata inutile ma ha contribuito a chiarire il quadro. Un quadro che nelle ultime settimane risultava confuso a tutti. Il capogruppo di FdI ha apprezzato che il presidente abbia detto che nulla è ancora deciso. Ma ha aggiunto di essere rimasto impressionato dal fatto che alcuni consiglieri si erano espressi in modo entusiastico dello spostamento dell’ospedale a Masi senza sapere nulla di questo progetto. Cia ha stigmatizzato chi oggi sostiene che un nuovo ospedale a Masi è una soluzione ottimale, perché queste persone sono le stesse che qualche tempo fa consideravano ottimale la ristrutturazione del nosocomio esistente. Il consigliere ha poi ricordato che più di 800 persone hanno sottoscritto un documento predisposto su questo tema da Fratelli d’Italia. In ogni caso per Cia dovrebbero essere gli amministratori locali a raccogliere un bisogno per farsene interpreti e a spingere per realizzare la soluzione richiesta. Qui invece arriva una proposta da fuori e si decide di ripartire da questa anche se il territorio aveva già apprezzato il progetto precedente. Siamo ora di fronte a due possibilità: l’ipotesi di una costruzione nuova nell’attuale area e la proposta di un nuovo ospedale a Masi. Secondo Cia i cittadini dovrebbero essere maggiormente coinvolti in questa decisione, anche perché a questo punto attendevano solo la costruzione dell’ospedale nell’area in cui già esiste. “La gente – ha concluso – non chiede una politica del mattone ma che l’ospedale sia in grado di dare risposte, servizi. La vera emergenza dell’ospedale di Cavalese è che non si trovano medici, infermieri e Oss, non la proposta di costruire altrove una struttura nuova. Questo nosocomio nel corso del decenni ha unito le valli. Ora con questa Cittadella della Salute si rischia di dividere il territorio, di creare contrapposizioni”.