Brutta storia quella presentata dalla stampa e che coinvolge Sindaco, Assessori e Dirigenti. Un procedimento davanti alla Corte dei Conti, che ha portato alla ribalta un presunto danno erariale da 48.250 euro per l’incentivo “ad personam” a favore dell’ex dirigente Massimo Manenti, ha innescato uno scontro tra vertice politico e gestionale che ha portato il dirigente generale Pietro Patton a dimettersi. Il motivo? Semplice: il politico scarica sul dirigente responsabilità che il dirigente invece imputa al politico. Entrambi, desiderosi di sottrarsi da una possibile condanna, si accusano a vicenda: secondo la difesa Patton, la responsabilità del danno erariale è da ascrivere a Sindaco e Assessori, mentre per questi il danno sarebbe da attribuire invece al dirigente generale Patton. Quest’ultima attribuzione pare in contrasto con il fatto che a deliberare l’incarico a Manenti e il suo relativo compenso sia stato il Sindaco con la sua giunta. Comunque sia sarà la Corte dei Conti a sentenziare la colpevolezza. Certo è che ogni altare vuole la sua vittima e ogni vittima ha il suo sacerdote. Come spesso accade il politico, pare, abbia individuato chi dovrà sacrificare per poter salvare la sua faccia e continuare ad apparire immacolato agli occhi dell’opinione pubblica. Ma evidentemente Patton non è Isacco, conosce bene la materia e non è disposto ad accettare passivamente che altri decidano per lui il suo destino.
Signor Sindaco non è un mistero che io la consideri inadatto al ruolo che ricopre e quanto accaduto conferma e rafforza il mio pensiero su di lei. Chi non è in grado di garantire sicurezza, equità e non ha il coraggio di assumersi le proprie responsabilità non è una garanzia per la città.
Premesso quanto sopra chiedo al signor Sindaco di sapere:
- se può dire all’aula chi ha conferito, e con quale delibera di giunta, a Massimo Manenti l’incarico di dirigere il Servizio personale; se corrisponde al vero che guidava un ufficio con sole dieci unità di personale; per quanti anni ha mantenuto tale ruolo; per quale motivo ha continuato a mantenere questo ufficio pur non essendo dipendente (incarico esterno) e non si è provveduto a sostituirlo con personale già in forza alla pubblica amministrazione;
- se può dire all’aula chi ha stabilito, e con quale delibera di giunta, il compenso di Manenti e se corrisponde a verità che era tra i dirigenti più pagati del Comune; a quanto ammonta la spesa totale sostenuta a beneficio di questo dirigente;
- se non le sembra ridicolo sostenere la tesi secondo cui il danno erariale sarebbe da attribuire al comportamento del dirigente generale Patton e nel contempo, a seguito delle sue dimissioni, respingerle rinnovandogli piena fiducia e indirizzando a lui apprezzamenti che hanno il sapore di una beffa;
- se la commissione vigilanza era a conoscenza della vicenda e, in caso di risposta negativa, per quale motivo ne è stata tenuta all’oscuro.
- se l’intera vicenda, sommata ad altre brutte figure, non la inducono a riflettere un suo eventuale ritiro “dalla plancia di comando” del governo di questa città prima di portarla del tutto a “picco”;
- se può dire all’aula a chi verranno addebitate le spese processuali che vedono imputato il dirigente generale Patton, il Sindaco e gli Assessori.
Ne parla la Stampa
“Corriere del Trentino” – 22 settembre 2012
“Corriere del Trentino” – 26 settembre 2012
“l’Adige” – 27 settembre 2012
Anche considerando la questione con la massima possibile buona fede nei confronti di tutte le persone coinvolte, sorge spontanea la riflessione che “la politica e la “sua” burocrazia(compresa quella locale) è come la finanza…cioè del tutto scorrelata con la quotidiana assai problematica vita dei comuni esseri mortali che pagano di tasca propria TUTTI gli stipendi e i TUTTI i costi di ogni amministratore di cosa pubblica ad ogni livello, senza mai ricevere una seria, completa e periodica rendicontazione di come vengono REALMENTE impiegati i nostri sudatissimi soldi”. Alla faccia della reale trasparenza e controllo degli sprechi!
Concordo con te Umberto, la politica spesso rivela di non avere dignità.
La specialità del comune di Trento : fare i froci con il c.. degli altri. Quando racconto a qualcuno quel che succede all’interno del settore del comune dove lavoro , inclusi consiglieri del comune stesso, questi restano sbalorditi. L’unica cosa che differenzia il Trentino dalla Sicilia è solo il clima….
Pur riconoscendo che nel comune lavorano molte persone pulite e vere non posso non dire che la tua sensazione è in parte anche la mia.