Durante l’ultima seduta del Consiglio provinciale è stato approvato il mio disegno di legge per sanzionare il rilascio di dispositivi aerostatici. Si tratta di una legge innovativa a tutela dell’ambiente, introdotta per la prima volta in Italia, che ha già attirato l’interesse di altri territori (come il vicino Alto Adige) che molto presto potrebbero approvare norme simili. Già, perché i dispositivi aerostatici come palloncini e lanterne volanti possono essere connotati da elementi romantici e affettivi, ma presentano significative problematiche per l’ecosistema poiché finiscono nei nostri boschi, nei nostri laghi, e rischiano di essere ingeriti dalla fauna selvatica, come dimostrato da numerose ricerche. Inoltre, la fiamma che alimenta le pittoresche lanterne volanti può essere causa d’incendi quando questi dispositivi vengono intercettati dai rami di un albero durante il loro volo incontrollato. Purtroppo quindi, accanto alla bella immagine del rilascio di palloncini e lanterne volanti, nessuno ‘immagina’ poi dove questi vanno a finire: nello stomaco di animali selvatici, nei boschi e nei laghi, aumentando il livello di microplastiche nell’acqua (dato in costante crescita nel Lago di Garda).
Mi aspettavo in aula la critica dei “benaltristi” per cui ci sarebbero ben altri argomenti da affrontare in questo delicato momento storico. Tralasciando il pessimo spettacolo di chi, con un personalissimo senso di eleganza e raffinatezza, ha ritenuto inutile il ddl tirando in ballo dispositivi anticoncezionali gettati nella toilette e lamentandosi della perdita di tempo per la discussione, facendo perdere allo stesso tempo (perdonate il gioco di parole) all’aula decine di minuti con una polemica sterile (peraltro stigmatizzata dalla maggior parte dei Consiglieri), non mi è chiaro il comportamento di chi invece ha criticato nel metodo e nel merito il disegno di legge in oggetto. Trovo perlomeno singolare che un Consigliere che spesso si è lamentato del metodo di decisione poco inclusivo della Giunta si lamenti di un ddl discusso e approvato all’unanimità in Commissione, con piena sintonia fra membri della maggioranza e della minoranza provinciale. Allo stesso modo, sembra paradossale la vaga e confusa critica da parte di chi si riempie spesso la bocca di parole come sostenibilità ambientale, nel merito di una legge che concretamente fa qualcosa, per quanto di scopo limitato evidentemente, per il nostro territorio. Certo, non risolveremo i problemi dell’inquinamento con questo ddl, ma sono anche i piccoli passi a permettere di realizzare i lunghi percorsi. L’importante è rimboccarsi le maniche e darsi da fare quotidianamente per il bene dei cittadini: dall’ambiente, all’università, fino all’esenzione dei canoni mercatali per gli ambulanti e dell’Imis per le agenzie viaggi, semplicemente per citare alcune iniziative concrete su cui ho lavorato nell’ultimo mese.
Ritornando al tema del rilascio di dispositivi aerostatici, che certamente non si può definire populista visti i giudizi negativi ricevuti da “benaltristi” e ambientalisti opportunisti che si sono addirittura detti contrari all’iniziativa pur di portare avanti una critica sterile e ideologica, credo che il divieto di rilasciare questi dispositivi vada a supportare l’idea di un senso civico davvero ragionato con profondità e spirito critico su alcune delle nostre attività che appaiono belle e innocenti, ma che in realtà possono arrecare un danno non trascurabile, in questo caso all’ecosistema. Esistono infatti numerose modalità di festeggiare eventi importanti che non per forza devono implicare il rilascio di palloncini; con la fantasia e la creatività insite nel genere umano vi sono infinite possibilità di celebrare momenti speciali in maniera altrettanto romantica e indimenticabile. Si tratta di un cambiamento di visione, di prospettiva culturale, che, attraverso piccoli passi concreti, ci porti a un rispetto del territorio tramite un’analisi critica delle nostre usanze, in modo tale da lasciare alle future generazioni un percorso avviato il cui traguardo dipenderà dalle azioni di ognuno di noi e dei nostri giovani.
Cons. Claudio Cia – Fratelli d’Italia
La lettera pubblicata su “L’Adige” del 15-06-2021: