Un tempo a Rovereto era concentrata la realtà industriale più importante di tutta la provincia. Attualmente e proprio mentre si tenta di far figurare un calo dei licenziamenti – memorabili i comunicati datati come beffa 1° maggio sul portentoso aumento dei posti di lavoro -, a Rovereto si riscontrano continue e preoccupanti riduzioni dei livelli occupazionali, talvolta incomprensibili poiché si tratta di aziende produttive, sul mercato e con bilanci in attivo.
È il caso ad esempio di Pama S.P.A., azienda leader mondiale nella realizzazione di grandi macchine utensili, che in questi giorni senza far trapelare alcuna notizia sta comunicando il licenziamento a circa 50 addetti, giovani e meno giovani tutti altamente qualificati e specializzati.
Pare che il motivo di tali licenziamenti derivi dall’obiettivo di Pama S.p.A. di trasferire la produzione a Brescia e dopo avere ottenuto dai dipendenti nel recente passato la disponibilità ad attuare il “contratto di solidarietà” con l’impegno di mantenere i posti di lavoro e l’organico produttivo, ma nei fatti riducendo gli stipendi, oggi prospetti ai giovani e meno giovani dipendenti la continuità di lavoro ancora per un anno, ma riducendo ancora la retribuzione fino al 70% di quanto percepito, per poi approdare al licenziamento definitivo.
Tale scelta appare incomprensibile, tanto più che l’azienda appare sana e in crescita, in espansione nel settore aerospaziale.
Premesso quanto sopra, si interroga la Giunta provinciale per sapere:
- se abbia notizia di licenziamenti in corso presso l’azienda Pama S.p.A. di Rovereto, per quante unità lavorative, quali siano i motivi all’origine di detti licenziamenti e con quali criteri si individuino le persone soggette al licenziamento;
- se possa confermare che l’azienda intenda trasferire la produzione a Brescia, per quali motivi e quali siano le iniziative concrete della Giunta provinciale per trattenere a Rovereto la realtà produttiva di Pama S.p.A., nonché il rientro dei licenziamenti annunciati e in corso;
- se corrisponda al vero che Pama S.p.A. abbia ottenuto finanziamenti dalla Provincia, anche in tempi recenti, per quale ammontare e in che modo detti finanziamenti siano stati investiti dall’azienda per consolidare la realtà produttiva roveretana ed inoltre se possa escludere che tali finanziamenti siano stati utilizzati per trasferire la produzione fuori provincia, come invece si vocifera a Rovereto;
- se corrisponda al vero che ai giovani qualificati e specializzati addetti ed anche ai meno giovani altrettanto specializzati sia stata prospettata la continuità di lavoro ancora per un anno, ma riducendo la retribuzione al 70% di quanto percepito e già frutto di precedente riduzione derivante dal “contratto di solidarietà”; come si giustifichi detta riduzione stipendiale e sulla base di quali considerazioni possa essere considerata legittima.
A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.
Cons. Claudio Cia
Buonasera signor Cia,
ho appena avuto modo di leggere sul suo sito internet l’articolo riguardo la ditta pama spa di Rovereto e credo ci siano delle inesattezze.
Premetto che lavoro all’interno della ditta per cui vedo le cose come funzionano e altro….
Nell’articolo ci sono delle cose corrette e delle altre meno.
– non credo che pama possa trasferire la propria produzione a Brescia per un semplice motivo, a Brescia ci sono 50 dipendenti, a Rovereto quasi 300; la sede di Brescia è meno di 1\5 della sede di Rovereto. A Brescia producono un modello di macchina di medio/piccole dimensioni che in realtà è sempre stato prodotto a Rovereto mentre quello che facciamo noi qui giù non hanno assolutamente le capacità e la possibilità per farlo (credo che per certi modelli di macchina dovrebbero togliere il tetto!)… quindi questa cosa non mi preoccupa e non credo possa essere presa in considerazione nemmeno come possibilità per ancora diversi anni. Se invece vogliamo parlare delle differenze di trattamento potremmo scriverci un libro ma non ne caveremmo un ragno dal buco visto che un’azienda privata ha comunque delle discrete libertà decisionali riguardo al trattamento dei dipendenti…..
– da quanto dissero a suo tempo (costruzione dell’ultimo capannone a Rovereto) la ditta ha preso dei sostanziosi contributi e li prese\prende anche per dei progetti di macchine “innovative” a patto di mantenere l’occupazione fino all’anno XXX, non mi ricorderei davvero se il 2017 o il 2019. Se l’accordo sia stato o verrà rispettato davvero non lo saprei dire….
Ormai questa cosa va avanti da parecchi mesi, inizialmente la ditta sparò altro parlando di 90 esuberi (oggettivamente troppi), poi si accordarono per 45….
Nelle ultime 2-3 settimane alcune persone sono state contattate per comunicare loro che sarebbero stati dichiarati esuberi, solo che sono state scelte persone con figli piccoli, magari moglie a carico eccetera così i sindacati hanno protestato e il tutto si è fermato. Al momento siamo ancora in una specie di punto morto, tengo per me i commenti…
Riguardo alla riduzione dello stipendio non c’è mai stata per nessuno, solamente con il contratto di solidarietà il periodo in cui non si lavora (che può essere al massimo del 60% o 70% delle ore al mese) viene pagato ridotto, 3 anni fa era il 90% della busta paga, due anni fa l’80%, l’anno scorso il 70%, da questo mese è il 70% di circa 1000-1100 € (una gran bella differenza)…
In tutta sincerità poi mi creda che lo scopo del sindacalista della CGIL non credo sia quello di salvare i propri iscritti…credo che Pama abbia la percentuale di iscrizione al sindacato più bassa della storia nel settore metalmeccanico perchè si è sempre stati bene.
Tengo per me ogni altra considerazione perchè mia madre mi ha sempre detto “se non puoi dire niente di carino stai zitto!!!” e fondamentalmente anche perchè lì ho sempre portato a casa la mia pagnotta….
Fra le altre cose Cia le faccio i più sentiti complimenti per il suo modo trasparente di fare politica, bravo!!!
Rispetto lei ed anche quelli del movimento 5 stelle per le rinunce fatte a livello economico perchè è sempre facile criticare ma per dirlo in buon trentino “quando che sei g’ha en scarsela l’è dura torli fora e darne en pochi de volta”.