La bocciatura da parte della Corte Costituzionale alla partecipazione della Provincia in Itas conferma tutte le criticità che noi di Fratelli d’Italia avevamo da subito evidenziato con forza in Consiglio provinciale riguardo a quella decisione. La sentenza della Consulta evidenzia infatti l’estraneità di questa operazione rispetto alle finalità della Provincia, non essendo configurabile, né giustificabile, un legame di stretta necessarietà fra le attività esercitate da ITAS spa e i fini istituzionali della PaT, con il rischio di conseguenti inefficienze gestionali che, in definitiva, andrebbero a gravare sui contribuenti trentini. Oltre all’aspetto giuridico, noi di Fratelli d’Italia avevamo ritenuto quantomeno discutibile l’opportunità politica di una partecipazione in una mutua da 2,85 milioni di euro inserita in un disegno di legge riguardante misure a contrasto della pandemia. 2,85 milioni che avrebbero potuto e dovuto essere utilizzati per sostenere famiglie e imprese trentine in un momento di particolare difficoltà. Ciò che emerge chiaramente dalla “questione Itas”, anche alla luce della sentenza odierna, è una gestione troppo disinvolta e non adeguatamente ponderata e ragionata delle prerogative della nostra speciale Autonomia. Con senso istituzionale, noi di Fratelli d’Italia avevamo auspicato una pausa di riflessione al fine di valutare approfonditamente benefici e svantaggi di quell’operazione per i trentini. Una riflessione che, probabilmente, avrebbe evitato la sentenza di cui oggi, purtroppo, dobbiamo prendere atto.
Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia
Cons. Claudio Cia – Presidente del Gruppo Consiliare
Cons. Alessia Ambrosi
Cons. Katia Rossato
L’articolo su “L’Adige” del 05.04.2022: