Con delibera n. 393 del 16 marzo 2015, la Giunta Provinciale approvava gli interventi per la realizzazione del programma di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, in attuazione delle direttive e delle linee d’indirizzo stabilite dalle norme dello Stato.
Con tale atto veniva demandata all’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari “la realizzazione dei programmi di intervento terapeutico riabilitativi per le persone dimesse dagli ospedali psichiatrici giudiziari nonché la riorganizzazione e l’adattamento delle strutture di diretta gestione aziendale”, nonché “la definizione e organizzazione del personale necessario per la gestione e la funzionalità di quanto sopra”.
La delibera citata faceva riferimento alla necessità di individuare con l’APSS, e in particolare con il Dipartimento di Salute Mentale, il percorso funzionale alla definizione e attivazione delle misure volte a garantire, contestualmente, il superamento degli attuali ospedali psichiatrici giudiziari e la garanzia circa il rispetto delle previsioni dell’ordinamento penale in tema di misure di sicurezza e di pericolosità sociale.
Veniva poi considerato prioritario rispondere ai bisogni complessi di un numero pur esiguo di pazienti attraverso l’utilizzo differenziato delle strutture residenziali psichiatriche esistenti e la modulazione dei percorsi in relazione all’intensità dell’assistenza e della cura delle persone accolte e in accordo con “un preciso programma terapeutico riabilitativo di reinserimento territoriale con affidamento ai servizi psichiatrici competenti”, ricavando inoltre all’interno del polo della riabilitazione di Pergine il numero di 4 massimo 5 posti letto ad alta intensità di vigilanza e assistenza, nel rispetto dei requisiti stabiliti a livello ministeriale e conformemente agli accordi assunti in sede di Conferenza Stato-Regioni.
Ora lo stato dell’arte vede l’avvio della Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS), come viene denominata la struttura residenziale che sostituisce l’ospedale psichiatrico giudiziario (OPG), presso il primo piano del Padiglione Perusini nell’area dell’ex ospedale psichiatrico di Pergine. Nella struttura sono già ospitati un certo numero di pazienti, costretti a condividere per mesi o per anni uno spazio ristretto. L’area possiede anche un cortiletto, delimitato però, incredibilmente, da una struttura trasparente confinante con il parcheggio, cosa che permette alle molte persone che transitano da quelle parti di osservare come in un acquario le persone “recluse” nelle loro attività all’aperto.
Premesso quanto sopra, si interroga il Presidente della Giunta provinciale per sapere:
1. chi sia l’ideatore della soluzione che, di fatto, adibisce il cortile esterno della REMS ad una sorta di gabbia da zoo, o di acquario per pesci, ossia spazio dedicato all’osservazione dei soggetti ivi reclusi;
2. se vi sia la volontà di porre rimedio a tale disdicevole situazione, frutto di insensibilità e/o di incompetenza;
3. quali siano le procedure di rispetto della privacy che riguardano le persone accolte nella REMS e che sia il loro estensore;
4. quali siano le attività socio-assistenziali di base a favore delle persone accolte nella REMS;
5. se vi sia la disponibilità di un sostegno economico per i gli ospiti che, per oggettive difficoltà, non posseggono denaro né oggetti di consumo che rispondono a bisogni primari (ad esempio vestiti e altri oggetti necessari alla vita quotidiana);
6. quali siano l’organizzazione e l’organigramma della REMS;
7. quali siano la tipologia e il calendario delle attività terapeutico-riabilitative destinate agli ospiti;
8. quali siano, a partire dall’apertura della REMS e fino ad oggi, le cause, le tipologie e la frequenza delle lesioni e dei traumi fisici subiti dagli ospiti.
A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.
Cons. Claudio Cia