Peio – La scuola chiusa e le promesse dei politici

Recente­mente mi sono recato a Peio dove, peraltro, ho la fortuna di avere degli amici. In tale occa­sione ho potuto constatare l’e­sistenza di una certa divisione intestina nella piccola popola­zione di Peio Paese al riguardo del paventato provvedimento di chiusura della locale scuola elementare.

Se ne parlava già da qualche tempo, da quando l’amministrazione comunale i­potizzava la costruzione di un polo scolastico da edificare nel­la frazione centrale di Cogolo; intervento peraltro, non sol­tanto utile, ma necessario. Il problema sorge ora per la p0­polazione di Peio Paese la qua­le, in maggioranza, è attaccata al proprio territorio, alla pro­pria unicità storico-culturale, causa anche l’elevata e proble­matica distanza dal centro di Cogolo.

Per tali motivi ritiene necessario mantenere attiva la scuola elementare che si vor­rebbe estinguere. Ho toccato con mano la rabbia e la delu­sione della gente perché si sen­te usata e presa in giro dato che, in occasione delle elezioni del Consiglio provinciale, l’As­sessore Panizza si era reso ga­rante per il mantenimento fun­zionale di detto plesso scolasti­co: «Se io vado in provincia garantisco che la vostra scuola non verrà mai chiusa».

La me­raviglia sta nel fatto che la poli­tica provinciale, soprattutto in campagne elettorali, propone disponibilità di aiuti speciali, di sostegno, di garanzie affin­ché le popolazioni delle valli e paesi periferici rimangano a custodia del proprio territorio e poi, per pochi soldi. contra­sta un intero paese che manife­sta un desiderio e un diritto le­gittimo.

Per conoscenza la realtà della scuola elementare di Peio, visita il sito www.scuolapeioviva.it

Esito dell'iniziativa

 

Claudio Cia – “Trentino” – 1 luglio 2011

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