Recentemente mi sono recato a Peio dove, peraltro, ho la fortuna di avere degli amici. In tale occasione ho potuto constatare l’esistenza di una certa divisione intestina nella piccola popolazione di Peio Paese al riguardo del paventato provvedimento di chiusura della locale scuola elementare.
Se ne parlava già da qualche tempo, da quando l’amministrazione comunale ipotizzava la costruzione di un polo scolastico da edificare nella frazione centrale di Cogolo; intervento peraltro, non soltanto utile, ma necessario. Il problema sorge ora per la p0polazione di Peio Paese la quale, in maggioranza, è attaccata al proprio territorio, alla propria unicità storico-culturale, causa anche l’elevata e problematica distanza dal centro di Cogolo.
Per tali motivi ritiene necessario mantenere attiva la scuola elementare che si vorrebbe estinguere. Ho toccato con mano la rabbia e la delusione della gente perché si sente usata e presa in giro dato che, in occasione delle elezioni del Consiglio provinciale, l’Assessore Panizza si era reso garante per il mantenimento funzionale di detto plesso scolastico: «Se io vado in provincia garantisco che la vostra scuola non verrà mai chiusa».
La meraviglia sta nel fatto che la politica provinciale, soprattutto in campagne elettorali, propone disponibilità di aiuti speciali, di sostegno, di garanzie affinché le popolazioni delle valli e paesi periferici rimangano a custodia del proprio territorio e poi, per pochi soldi. contrasta un intero paese che manifesta un desiderio e un diritto legittimo.
Per conoscenza la realtà della scuola elementare di Peio, visita il sito www.scuolapeioviva.it