Signor Direttore, la P.A.T. nel suo bilancio preventivo per l’anno 2012 ha stanziato la bellezza di oltre 11 milioni di euro per la “solidarietà internazionale”; per non essere da meno, alla stessa voce, anche il Comune di Trento nel proprio bilancio ne ha stanziati 150 mila. Negli ultimi 3 anni, lo stesso comune e sempre alla stessa voce, ha impegnato oltre 622 mila euro.
Personalmente sono aperto ad un atteggiamento di benevolenza e comprensione, di sforzo attivo e gratuito, atto a venire incontro alle esigenze e ai disagi di qualcuno che ha bisogno di un aiuto, ma non posso non evidenziare che il nostro territorio è un’ottima “palestra” dove esprimere tutto ciò; non mancano certo occasioni per vivere fattivamente la solidarietà nei confronti sia dei residenti trentini che degli stranieri ospiti. A proposito di stranieri la nostra città già da molto tempo è impegnata in opere di solidarietà verso persone provenienti da altri paesi. Stranieri, immigrati, rifugiati e profughi ogni giorno vengono accolti, vestiti, nutriti e a loro è riconosciuta una certa priorità nell’accesso ai diversi servizi (casa, asilo nido, trasporti, buoni servizi, ecc) elargiti dalla pubblica amministrazione. Le loro difficoltà sono conosciute e non lasciano indifferente la città anche se eccessi e abusi non mancano e tra la gente sta prevalendo il sospetto che oggi essere trentini è una discriminante.
Dunque questi 150 mila euro ritengo che debbano essere impiegati sul nostro territorio in attività di “solidarietà sociale” dove, ad esempio, ci sono 86 anziani che da mesi attendono in graduatoria di poter avere l’assistenza domiciliare e altri 475 stanno spettando un posto in Rsa; ci sono 194 bambini di famiglie che, pur rientrando nella graduatoria per reddito (valore ICEF da 0,05 a 0,35), non hanno accesso al servizio “nidi d’infanzia” comunali per mancanza di posti; ci sono società sportive costrette a grandi sacrifici per consentire l’accesso allo sport anche ai ragazzi che, non potendo pagare la quota d’iscrizione annuale, ne verrebbero altrimenti esclusi. Dovere del Comune di Trento è investire le risorse per rispondere ai bisogni inevasi che assillano le sue famiglie.