Perchè le accuse contro di me vanno rispedite al mittente

Negli ultimi giorni si è sollevato un polverone per un ordine del giorno a mia prima firma, peraltro già pubblico da giugno 2013.

Improvvisamente, nonostante i precedenti lavori portati avanti come consigliere comunale a Trento raccontino la mia storia, sono stato additato come omofobo, fascista, reazionario… ho ricevuto svariate minacce, da quelle più subdole anche mentre camminavo per la città, a quelle meno velate di sedicenti lavoratori nel sociale che promettono di impegnare tutte le loro energie per “indagare” il mio nucleo famigliare o per screditarmi in mille modi (poi il fascista sarei io!).

Ora, siccome le parole hanno un valore, e quelle scritte ancora di più, vorrei proporre alcune “fonti” di questo linciaggio mediatico. Cercare senza alcuna pretesa di capire come sono partiti questi attacchi, e soprattutto se questi sono motivati, o se sono proprio questi i primi a partire da pregiudizi e a generare comportamenti di stampo fascista…

In questo messaggio ad esempio, si riporta un’informazione incompleta e falsa, si parla infatti di “odg di Cia per togliere i figli alle coppie omogenitoriali” e si riporta solo un estratto dell’ordine del giorno, omettendo tutto il resto del dispositivo. Sulla stessa riga altri articoli online del quale non do pubblicità.

In realtà l’ordine del giorno del quale sono primo firmatario si riferisce alle situazioni nelle quali i bambini sono privati della doppia genitorialità con premeditazione e pianificazione (nel dispositivo è riportata proprio la dicitura “per deliberata scelta che sottende motivi di illegalità“…facendo chiaramente riferimento alle normative nazionali), con il ricorso a tecniche artificiose ed invasive per raggiungere uno scopo altrimenti irraggiungibile, ricorso che può giungere perfino alla pretesa di ottenere un utero in affitto, una donna-incubatrice (pratiche finora non consentite in Italia), negando a sé stesso il dramma umano sotteso a queste pratiche, che hanno interessato anche coppie Trentine. L’obiettivo è quello di disincentivare il ricorso a tali pratiche, sempre più diffuse a causa di una legislazione lacunosa. Questo obiettivo può essere condivisibile, o potrebbe non essere condivisibile, ma ritengo giusto presentare l’argomento per la discussione in Consiglio comunale.

In questo altro secondo documento si parla con toni ancora più fantasiosi di “prelievo forzato dei bimbi dei genitori omosessuali residenti sul territorio comunale“, alterando di fatto il documento originale e i suoi obiettivi.

Quindi a conti fatti queste associazioni hanno diramato i loro “ordini di scuderia” senza nemmeno pubblicare il documento originale, omettendo le parti nel quale è riportato che “ogni persona deve poter sentirsi legittimata e non giudicata nell’esteriorizzare e vivere la propria affettività“. Fra l’altro è anche scritto nero su bianco che non si mettono in dubbio le capacità di coppie dello stesso sesso nell’allevare un figlio… per cui viene il dubbio che queste accuse di “omofobia“, oltre ad essere false, siano alla fine solo un pretesto per non parlare di un determinato argomento.

Questo è solo un documento che verrà discusso dal Consiglio comunale di Trento. Potrà essere bocciato, modificato, approvato. L’obiettivo è quindi di parlare dei temi sopra riportati, in modo da sapere come la pensa la politica locale, mentre per il momento la discussione al di fuori del Consiglio comunale si è dimostrata molto povera, per lo più condizionata da pregiudizi.

Ringrazio chi mi ha sostenuto in questi giorni, e ancora di più chi mi ha contattato per presentarmi delle critiche, anche pesanti, ma senza scadere nell’insulto e con indicazioni costruttive e propositive, che sono convinto potranno tornare utili nel momento della discussione di questo documento.

Esito dell'iniziativa

 

Gli articoli sulla stampa locale: Minacce per un documento considerato omofobo

 

L’ordine del giorno: I diritti dei bambini non sono quelli delle coppie gay

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