Piazza Dante crolla il ponteggio

Egregio Direttore, in piazza Dante, a Trento, è caduto il ponteggio indispensabile per la costruzione dell’ opera che nessuno riesce a definire d’arte. È grottesco vedere questa impalcature rovinata sui sacchi di sabbia. Al turista che arriva con il treno, oggi, piazza Dante sembra un campo di battaglia e, vagli a dire, che quello che vede è un piccolo incidente di percorso nella edificazione di un monumento “d’arte” moderna. Opera che costa la bellezza di €160.000,00 di cui 50 provengono dalle casse della Galleria Civica che riceve sostanziosi contributi dal amministrazione che governa questa città.

La gente di Trento è arrabbiata per l’uso sconsiderato dei soldi che vengono tolti dalle tasche di chi fa fatica ad arrivare a fine mese ed è schifata dal fatto che, i promotori dell’opera,   si rallegrano per il ritorno mediatico nazionale  e internazionale che questa impresa ci ha fruttato.  Bella figura, veramente motivo di vanto. Io chiedo all’amministrazione di questo comune, come si può autorizzare lo scempio di una piazza, una delle più belle, e acconsentire che il simbolo della nostra italianità venga sepolto sotto una montagna  di sacchi di sabbia?

È giunto il momento, per chi governa questa città, di chiedersi se  la sensibilità della nostra gente sia compatibile con questa idea d’arte e trarne le dovute conclusioni, ad esempio rivalutando il contributo da elargire, nel prossimo futuro, alla Galleria Civica. In tutta questa vicenda, l’unica cosa positiva, è che, nel crollo del ponteggio, nessuno si è fatto male.

Esito dell'iniziativa

 

Inviata ai quotidiani locali che mai l’hanno pubblicata.

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