Quando entri nell’acqua di una piscina ti aspetti di immergerti in un ambiente amico da non temere, da non combattere, che ti aiuterà e cullerà nel movimento facendo si che i gesti del nuoto ti sembrino più simili al volo e l’acqua che dà alle braccia quello che l’aria offre alle ali. Così però pare non sia dappertutto!
Alcuni cittadini, che frequentano la piscina coperta di Gardolo, mi hanno segnalato di aver riportato ferite profonde tali da richiedere l’intervento del pronto soccorso perché mentre nuotavano con i piedi o con le braccia sono andati ad urtare le corsie colorate che delimitano gli spazi d’acqua riservati allo sport agonistico ed ai corsi.
Avendo queste corsie una struttura “particolare” con angoli vivi e taglienti come un bisturi, sono state ripetutamente segnalate come pericolose dall’utenza, dagli istruttori e dagli stessi bagnini ma ASIS ha “orecchie da mercante” e si è limitata a dichiarare che non ci sono soldi per sostituirle.
Se così fosse non sarebbe meglio togliere le corsie, piuttosto che avere centinaia di metri di “bisturi” immersi nell’acqua?
Premesso quanto sopra si chiede al signor Sindaco di sapere:
- se è a conoscenza di quanto descritto in premessa, come intenda porvi rimedio e con quale tempistica;
- se esiste un registro per le segnalazioni e in tal caso quante volte sono riportate descrizioni di incidenti simili a quelli indicati in premessa;
- se ci sono, o se ci sono stati, utenti che sono ricorsi a vie legali per ottenere risarcimento e in tal caso quale n’è stato l’esito.
Una lettera pubblicata dal quotidiano “l’Adige” sullo stesso argomento: