La Provincia autonoma di Trento ha indetto due concorsi pubblici, per titoli ed esami, l’uno per la copertura di complessivi 100 posti a tempo indeterminato e per eventuali assunzioni a tempo determinato per l’insegnamento delle lingue straniere Inglese e Tedesco nella scuola primaria, l’altro per la copertura di complessivi 60 posti a tempo indeterminato della figura di insegnante della scuola dell’infanzia, di cui 30 posti di sezione e 30 posti di sezione con competenza in lingua straniera Tedesco o Inglese.
Ferma restando la necessità di adeguati approfondimenti, suggeriti da autorevoli esperti, affinché il “trilinguismo scolastico” non si traduca in uno slogan mediaticamente suggestivo con esiti pedagogicamente negativi, si concentra in questa sede l’attenzione sulla situazione del circa migliaio di insegnanti trentine di scuola dell’infanzia precarie, di età compresa fra i 40 e i 60 anni, le quali – anche coloro in possesso di diploma Magistrale abilitante – sono oggettivamente penalizzate da un bando che, per la tempistica, per il peso assegnato ai titoli di servizio e per le materie su cui verteranno gli esami, favorisce le nuove leve e le giovanissime laureate provenienti da tutta Italia.
Si ritiene, pertanto, di interrogare il Presidente della Provincia chiedendo se sia allo studio l’individuazione di percorsi concorsuali riservati, che non limitino pesantemente la valutazione del servizio prestato nelle scuole dell’infanzia trentine, provinciali o equiparate che siano, e consentano di rispettare effettivamente le promesse già avanzate, ma non ancora mantenute, in ordine alla stabilizzazione di centinaia e centinaia di insegnanti trentine precarie della scuola dell’infanzia.