Preoccupati quando un partito autonomista guarda con favore all’anti-autonomista Renzi.

Leggendo le dichiarazioni del Segretario politico del PATT Simone Marchiori e del consigliere provinciale Ugo Rossi in merito al partito fondato da Matteo Renzi, “Italia Viva”, non si può non convenire sul fatto che ormai il Partito Autonomista Trentino Tirolese di autonomista e di tirolese pare abbia mantenuto poco, se non niente.

Se dall’ex Presidente della Provincia ce lo si poteva aspettare (“Non siamo quelli delle giacche di lana cotta e delle braghe de coram”, aveva tuonato alcuni anni fa) mai avremmo pensato che il nuovo Segretario Marchiori avrebbe calato le sopracitate braghe di fronte ad un anti-autonomista convinto come Matteo Renzi. È bene ricordare le numerose sparate del senatore fiorentino contro l’Autonomia: dal suo libro “Stilnovo” con “via le province… e via le regioni a statuto speciale”, al tentativo di riforma costituzionale centralista del 2016 (sonoramente bocciata anche dal Trentino) pubblicizzata da Renzi con il tweet “Ci sono regole diverse tra regione e regione su turismo, sanità, trasporto ferroviario, ecc… Se vince il sì regole uguali ovunque, o ancora la sua strenua opposizione al progetto di Autonomia per Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna dichiarando “Non ho mai apprezzato quel disegno per l’Italia”.

Dicevo però che anche sul “fronte tirolese” non ci siamo. È da notare infatti che se il nuovo partito di Renzi si scrive “Italia Viva”, si legge “Viva Italia”, e va ricordato che se il PATT ha retto il colpo alle scorse elezioni provinciali non è stato perché non si è unito al centrodestra, bensì perché si è sganciato dal centrosinistra! Un avvicinamento a Renzi sarebbe quindi un passo indietro per ritornare a quel centrosinistra che i trentini hanno bocciato alle ultime elezioni, e dal quale il PATT sembrava essersi smarcato a fatica, ma che ora sembra possa tornare funzionale al recupero di posizioni di potere, pur non avendo maturato alcun segnale di svolta rispetto al passato.

Riteniamo ci sia più che mai bisogno di fare chiarezza sulle forze disposte a mettere al primo posto la nostra identità territoriale, tantopiù in vista del turno generale delle elezioni amministrative del 2020, e in tal senso vogliamo ribadire che ci sono realtà civiche (non in saldo…) che come AGIRE per il Trentino sono smarcate da posizioni nazionali e centraliste, con programmi concreti e princìpi ben precisi, dalle origini valoriali alla difesa della nostra Autonomia, che non si baratta con nulla. In questo contresto ci si augura l’unione delle forze che hanno in comune i medesimi princìpi.

Cons. Claudio Cia
Segretario politico di AGIRE per il Trentino

 

La lettera sul quotidiano “Trentino” del 25 settembre 2019:

Esito dell'iniziativa

 

Comunicato inviato ai media locali il 23 settembre 2019.

 

 

 

 

L’articolo su “Secolo Trentino”: Cia (AGIRE) al PATT: “Non guardino a Renzi. Qui tante civiche hanno a cuore l’Autonomia”.

 

 

L’articolo su “Agenzia giornalistica Opinione”: Italia Viva, Cia (AGIRE): “Preoccupati quando un partito autonomista guarda con favore all’anti-autonomista Renzi”.

 

 

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