Due ordini del giorno collegati alla delibera “ASIS, aggiornamento del piano programma 2012 – 2014“, il cui voto favorevole consegna ad ASIS quasi 4 milioni di euro di denaro pubblico….
Una politica per lo sport svincolata da logiche di profitto
Il grande ruolo sociale delle Associazioni sportive basate sul volontariato, nei fatti, se non è disconosciuto è certamente sottovalutato. Sono realtà non finalizzate al profitto, la passione per lo sport è l’elemento propulsore del loro agire; coinvolgono e aggregano giovani di ogni provenienza in un percorso che promuove lo sviluppo armonico del corpo, della psiche e contribuisce a preparare alla vita. Chi apprende i valori dello sport e li fa propri affronta la vita con la consapevolezza che ciò che paga è non “il tutto e subito”, “il massimo risultato con il minimo sforzo”, ma un lavoro costante i cui risultati sono il prodotto di sacrifici, determinazione, grinta, dedizione, impegno, forza di volontà e passione. Chi ha la fortuna di formarsi alla “scuola dello sport”, ha una marcia in più nell’affrontare la vita di tutti i giorni, successi e sconfitte sono vissuti come un’occasione per crescere e ripartire.
Il Comune di Trento sembra però guardare allo sport associativo con gli occhi rivolti più al portafoglio delle società che al grande ruolo sociale che esse rivestono. La conferma viene dal fatto che, ad esempio, per le società del nuoto dal gennaio 2012 è stato introdotto un costo a ora/corsia che ha lievitato i costi per ogni società tale che, tra il 2012 e il 2013, hanno dovuto versare ad ASIS 15-20 mila euro l’anno solo per il costo ora/corsia. Da gennaio 2014 sono passate (in sordina) le nuove tariffe Asis, che mediamente sono aumentate dell’1,5%, ma per il costo ora/corsia l’aumento è stato del 12,5%, passando da 1,60 euro + IVA del 2013 a 1,80 euro + IVA nel 2014. L’aumento sembra irrisorio, ma se si considera che le ore/corsia in un anno sono migliaia, la previsione è che quest’anno le società del nuoto spenderanno almeno 2-3 mila euro in più dello scorso anno. Maggiori costi che inevitabilmente ricadranno sul bilancio delle famiglie.
Sommando tre diverse voci, abbonamento personale per atleta, abbonamento ingressi per corsi di nuoto e costo ora/corsia, nel 2013 le famiglie di Trento attraverso ogni società che porta in piscina regolarmente mediamente 150-250 atleti l’anno, ha versato ad Asis intorno ai 50-60 mila euro e questo solo per entrare in vasca. Non a caso nel 2013 per ASIS sono calati i ricavi legati agli utenti perché è evidente che, a forza di imporre nuovi costi, molte famiglia sono costrette ad allontanare i giovani dallo sport.
Premesso quanto sopra, nell’approvare la delibera “ASIS, aggiornamento del piano programma 2012 – 2014” con la quale di fatto si elargisce ad Asis quasi 4 milioni di euro (3.873.500,00) di soldi pubblici, si chiede all’aula di incaricare il Sindaco e la Giunta a:
- vincolare ASIS ad agire con maggior trasparenza e sinergia con le Associazioni sportive e le Federazioni prima di proporre, all’approvazione del Consiglio comunale, interventi normativi che introducano ulteriori tariffe e nuovi criteri per l’uso degli impianti;
- vincolare ASIS al confronto preventivo e costruttivo con le Associazioni sportive e con le Federazioni in modo da verificare e pianificare la possibilità di alternative alle prolungate chiusure per la manutenzione degli impianti;
- rielaborare la Carta dei Servizi per renderla più flessibile e adeguata alle necessità di un utilizzo ottimizzato degli impianti in modo da assecondare sia le esigenze dell’utenza associativa che quelle di contenere i costi di gestione, senza penalizzare il servizio offerto all’utenza individuale.
- evitare l’aumento delle tariffe nel 2015 per l’utenza associativa del mondo del nuoto, tanto più se si considera lo sproporzionato aumento avvenuto nel 2014 sulla tariffa ora/corsia;
- lavorare concretamente a politiche tariffarie agevolate per le Associazioni sportive senza fini di lucro, basate sul volontariato, in modo da evitare che i crescenti costi imposti da ASIS inducano le famiglie trentine ad allontanare i giovani dallo sport;
- lavorare perché ASIS diventi partner di iniziative per la promozione sportiva consentendo l’avvio di progetti congiunti Associazioni-ASIS con politiche tariffarie incentivanti; l’utenza ne gioverebbe per servizi più appetibili e, probabilmente, si potrebbero attirare maggiori sponsorizzazioni, con reciproco vantaggio (anche economico) delle associazioni e di ASIS stessa. In questo modo si eviterebbe che ASIS si ponga in competizione con le diverse Associazioni che operano nel settore.
“Centro Viote del Monte Bondone”, più considerazione da parte dell’Amministrazione comunale e di ASIS
Non tutti sanno che al Centro Viote del Monte Bondone le piste per sci da fondo si sviluppano per una lunghezza complessiva di circa 34 km; in pochi ne sono a conoscenza perché, per svariati motivi, le piste non sono mai tutte aperte e quasi mai pronte per l’apertura delle ore 8, questo nonostante esista un contratto con cui Asis impegna l’appaltatore a garantire la battitura delle piste che «dovrà essere svolto quotidianamente dopo le ore 16 (o nel periodo successivo al 15 febbraio dopo le ore 17) e prima delle ore 8». Il colmo è che sul sito ufficiale, supernordicskipass, non di rado tra le news del Centro Fondo Viote quando nevica si legge «piste battute a esigenza». Si tratta di capire, se un fondista arriva alle Viote deve forse anche cercarsi chi è deputato a battere le piste e attendere che ciò venga fatto?
Innumerevoli sono le segnalazioni verbali e scritte che sono arrivate ad ASIS, all’Amministrazione comunale e all’Apt, non solo quest’anno ma anche negli anni scorsi. Alcune di queste sono autorevoli e dovrebbero far riflettere. Una tra le tante è quella del “Gronlait Orienteering Team” chiamata ad organizzare, a nome e per conto della F.I.S.I. Nazionale, i “Campionati Italiani Cittadini Giovani e Senior e Master” che hanno visto la partecipazione di tanti atleti provenienti da tutta Italia. Piste da battere, arroganza dell’interlocutore, latitanza di Asis che sfugge dalle proprie responsabilità, è ciò che emerge dallo scritto peraltro confermato anche da un rapporto di gara e firmato da due direttori tecnici: «mai si è verificata una situazione del genere». Nonostante questa figuraccia anche quest’anno il problema della mancata battitura delle piste da fondo si è costantemente riproposto.
Lo sci da fondo meriterebbe una maggior considerazione da parte dell’Amministrazione comunale e di Asis in quanto anche se, rispetto allo sci da discesa, è molto meno redditizio per le casse della stessa, esso rappresenta uno sport accessibile a tutti anche ai meno abbienti. Il 5% della popolazione della città rappresenta il potenziale fruitore del Centro Viote del Monte Bondone; ma se ciò non bastasse si ricorda che in termini di presenze, per il Bondone, i mesi invernali restano i più gettonati dai turisti.
Premesso quanto sopra, nell’approvare la delibera “Asis Aggiornamento del piano programma 2012 – 2014” con la quale di fatto si elargisce ad ASIS quasi 4 milioni di euro (3.873.500,00) di soldi pubblici, si chiede all’aula di incaricare il Sindaco e la Giunta a:
- impegnare ASIS ad affidare il Centro Viote del Monte Bondone ad un Direttore di Stazione – iscritto all’Albo dei Direttori di Stazione – quale punto di riferimento per clienti (privati o associazioni sportive) e la proprietà o l’ente gestore; che sia costantemente presente sul campo; che abbia l’autonomia e l’autorità di rispondere tempestivamente e concretamente alle criticità che si evidenziassero; che certifichi che la località è conforme ai requisiti standard turistico/sportivi/federali in linea con tutte le più importanti località; che faccia da collegamento tra pubblico e privato al fine di creare opportunità di utilizzo anche promozionale delle strutture del Centro; che si faccia promotore di contatti con scuole di sci club ed enti di incentivazione allo sport (federazioni);
- chiedere ad ASIS di vigilare ed attivarsi affinché il contratto che obbliga l’appaltatore alla battitura quotidiana delle piste del Centro Viote del Monte Bondone sia rispettato in tutti i suoi articoli compreso là dove recita che «in presenza di neve, il servizio di battitura piste dovrà essere svolto quotidianamente dopo le ore 16 (o nel periodo successivo al 15 febbraio dopo le ore 17) e prima delle ore 8»;
- vincolare ASIS, per il futuro, che la stipula del contratto per la battitura delle piste preveda, tra i requisiti richiesti, capacità professionale, conoscenze tecniche e pratiche dell’appaltatore rispetto a piste e tracciati che riguardano lo sci da fondo.
Da assiduo frequentatore del centro fondo Viotte, nonché abbonato supernordicskipass posso assolutamente confermare che la gestione piste soprattutto questo e lo scorso anno è stata spesso manchevole e talvolta al limite del vergognoso. Innumerevoli le lamentele che io stesso ho sentito riportare agli operatori delle casse. Mai nessun risultato.
Piste aperte (a pagamento ovvio) e non battute o addirittura inesistenti per le più svariate motivazioni. Questo è capitato parecchie volte quest’anno.
Nessun motivo giustifica che l’utenza pagante debba accettare certe condizioni. Le piste possono anche essere chiuse o dichiarate non agibili per cause di forza maggiore. Sono certo che uno sciatore potrebbe capire, ma far pagare l’ingresso per poi presentare una pista inesistente e costringere i malcapitati ad aprirsi dei varchi nella neve fresca non è una condizione che merita il prezzo di un biglietto.
L’anno scorso ricordo che per un sacco di tempo il “Gatto delle nevi” è rimasto fermo per un guasto e si attendeva un pezzo di ricambio da chissà dove)… le casse però erano sempre aperte!!!
Insomma, ritengo che quando un utente paga un biglietto per accedere ad un servizio, possa anche pretendere che questo sia realmente erogato. Se pago per entrare in una pista e la pista non c’è questo si chiama truffa.
Non dovrebbe mai succedere, la cortesia dovrebbe essere di casa anche perché la neve non è solo per noi cittadini, ma anche per i turisti o per chi arriva anche da lontano con il pretesto di visitare un centro fondo del circuito supernordic.
Continuando così la gente si disaffeziona anche alla montagna di cui andava tanto orgogliosa, quella della propria citta: Trento!
Purtroppo al di là della singola vicenda ci sarebbe da fare una riflessione sui costi della gestione da parte di società, anziché direttamente dal comune, degli impianti sportivi. Alla fine queste società sono scatole costose sottratte al faro dell’opinione pubblica (un ente è molto più in vista) che aumentano i costi e diminuiscono la trasparenza. Che senso ha fare gestire in monopolio un bene pubblico da una società, qual’è la leva che dovrebbe spingerla all’efficienza se la risposta ai problemi è facilmente un aumento delle tariffe, o dei trasferimenti o un calo dei servizi?. Una vera società privata è spinta dal rischio del fallimento ma le società pubbliche non corrono il rischio e quindi trasferiscono l’inefficienza sui cittadini.